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Superbike al caldo in Thailandia

Un circuito nuovo e tutto da scoprire 

19 Mar 2015 - 14:06

Sono tutti qui a fare confronti: fa più caldo qui o a Sepang? Oppure, vi ricordate Shah Alam, teatro dei primi gran premi in Malesia? Senza contare Johor Barhu, vicino a Singapore e Sentul, in Indonesia. Gradi centigradi, percentuale di umidità, calore percepito, prima che si accendano i motori tutto o quasi verte sulle sensazioni fisiche.

BRIC, ovvero Buriram International Circuit per ora è ancora una sigla, eppure non si può non andare oltre, perché la pista è tutta nuova (inaugurata il 4 ottobre 2014) e perché manca poco allo scattare dei cronometri. Guardando la piantina del circuito, si cerca qualche similitudine con impianti conosciuti. Il lungo rettilineo dopo la curva 1 ricorda quello di Shanghai, poi ci sono due curve da raccordare come a Jerez, un cambio di direzione come a Magny Cours.

Tutto sulla carta, comunque, in attesa che si accenda questo secondo round della Superbike ad un mese dal debutto di Phillip Island che ha raccontato storie nuove o quasi. Jonathan Rea che ha fatto un po’ di mare con la famiglia a Phuket sembra tranquillo e rilassato, mentre vai a sapere cosa passa nella testa di Tom Sykes, che in Australia le ha prese. C’è fiducia in casa Aprilia, curiosità in Ducati per il "secondo ritorno" di Troy Bayliss, contento come un bambino la mattina di Natale. Stanno bene Sylvain Guintoli e Randy De Puniet che a Phillip Island erano acciaccati uno al collo e l’altro, diciamo così, un po’ più in basso… E allora, buona Thailandia a tutti!

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