"Oggi ho perso 15 anni di vita in sole 6 ore: una delle giornate in bici più dure di sempre, una sofferenza atroce. Abbiamo faticato moltissimo, forse anche a causa del clima. E' stata una gara al limite delle forze". Così Giulio Ciccone sulla prova in strada del Mondiale di Ciclismo in Ruanda. "Come previsto, il punto chiave è stato sulla salita fuori dal circuito. Lì sono riuscito a gestirmi bene: sapevo che non dovevo seguire gli attacchi, ma correre di rimessa - aggiunge - Il muro l'ho passato bene e le sensazioni erano positive, ma in una gara così basta un attimo per spegnersi. Abbiamo dato il massimo. Quando Remco ha attaccato, ho sbagliato a seguirlo: stare a ruota con lui in pianura era peggio che andare in salita. Un errore che ho pagato. Bisogna essere realisti: abbiamo dato tutto quello che potevamo dare. Forse una top 5 avrebbe avuto un sapore diverso, ma non ho rimpianti: sono soddisfatto della mia prestazione e del lavoro della squadra. Siamo un bel gruppo e in gara siamo stati vicini: voglio ringraziare tutti i miei compagni per questo".