E' stato firmato stamani, a Matera, dal ministro allo sport, Andrea Abodi e dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, il Patto Istituzionale per lo Sport. La firma è arrivata nel contesto della prima tappa di "Sport in Regione", il progetto itinerante promosso dalla Commissione Sport della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, coordinata dal governatore lucano Vito Bardi, in collaborazione con il Tavolo permanente sullo Sport Governo-Regioni voluto dal Ministro per lo Sport. "Rappresentiamo con tutto il nostro sistema - ha detto Abodi - tutte le opportunità finanziarie, gli strumenti, la visione. Un patto costituzionale che per la prima volta una materia concorrente come lo sport vede i rapporti tra chi è titolare della materia, lo Stato e le Regioni lavorare insieme. Abbiamo scelto la strada del concorrere collaborando e si raggiungono gli obiettivi che raggiungono le comunità, le persone migliorando infrastrutture ed elaborando progetti che consentano allo sport di crescere e migliorare". "E' un coordinamento tra politiche nazionali e politiche dei territori - ha spiegato Fedriga - per non far sovrapporre progetti e linee di finanziamento, per cercare di valorizzare al massimo lo sport che entrando in Costituzione rappresenta un modello di crescita dell'individuo". Col Patto vengono ridefiniti i rapporti di governance interistituzionale - richiamando i principi costituzionali dell'articolo 33 riformato e degli articoli 117 e 118 su competenze concorrenti e sussidiarietà - sancendo una cooperazione stabile tra Stato e Regioni. Il Patto definisce quindi criteri condivisi per la realizzazione e il potenziamento delle infrastrutture sportive, in modo da rispondere concretamente alle esigenze dei territori e superare eventuali ostacoli burocratici. "Abbiamo scelto di partire dalla Basilicata per dare un segnale forte - ha concluso il governatore lucano, Vito Bardi - le politiche pubbliche sullo sport devono nascere nei territori, per essere davvero efficaci. Si tratta di un metodo nuovo per superare i divari, favorire la crescita e far dialogare lo sport con la salute, l'educazione, l'inclusione e lo sviluppo locale".