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Automobilismo, il limite come sfida eterna: a Potenza "Sulle strade dei miti"

14 Ott 2025 - 14:23

Una giornata dedicata al mondo dell'automobilismo, ma soprattutto "al limite come sfida eterna". Sabato prossimo, 18 ottobre il centro storico di Potenza sarà il palcoscenico dell'iniziativa "Sulle strade dei miti", presentata stamani nella Sala dell'Arco del Municipio, in una conferenza stampa coordinata dal giornalista Gianni Molinari, durante la quale è stata sottolineata l'importanza di ricordare le gesta dell'automobilismo potentino. Tre i momenti principali, come raccontato da Mario Cigliano, coordinatore dell'iniziativa in memoria di Sergio Lo Sardo, uno dei protagonisti dell'automoblismo potentino, morto nello scorso mese di aprile.

Si partirà alle ore 16.30 con l'Historic day, un'esposizione di auto storiche, curata dalla Scuderia Historic Club 'Lupi della Lucania', presieduta da Gennaro Guerriero: "In piazza Mario Pagano - ha spiegato - ci saranno auto sportive storiche e da competizione. A proposito di limiti, anche con questa iniziativa voglio rivolgermi soprattutto a più giovani e raccontare la mia esperienza, da undici anni con il Parkinson, e dire che bisogna sempre andare avanti". Alle ore 19.30, sempre nella piazza principale della città, ci sarà un flash mob a cura dell'Istituto scolastico Walter Gropius. Alle ore 21, poi, al teatro Stabile, la piece "Sulle strade dei miti" (Tazio Nuvolari e Ayrton Senna) messa in scena dal narratore Dino De Angelis, con Massimo Brancati, Giovanni Montecalvo, Lorenzo Mussuto, Antonio Rosa e Victoria Sannicandro.

Durante la conferenza stampa - a cui ha partecipato anche l'assessore comunale alla Cultura, Roberto Falotico, che ha ricordato che l'iniziativa rientra nell'Autunno letteriario - è stato annunciato che sarà fatta una donazione per l'Hospice dell'ospedale San Carlo di Potenza, dove Lo Sardo è stato curato nell'ultima parte della sua vita. "Questa - ha sottolineato il direttore dell'Hospice potentino, Marcello Ricciuti - sarà un'altra occasione per rappresentare alla cittadinanza il nostro lavoro che non sempre è conosciuto e che può, ad esempio, con le cure palliative aiutare i pazienti a superare piccoli limiti, come quelli del sollievo e del sostegno".