LA CAVALCATA

Napoli, da Raspadori a Raspadori: le partite chiave dello scudetto

L'ex Sassuolo a segno due volte in campionato: la prima alla sesta giornata contro lo Spezia per andare la prima volta in vetta, la seconda contro la Juve alla 31.ma per chiudere virtualmente i conti e avviare la festa

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Lo scudetto del Napoli è il risultato di una cavalcata devastante e inesorabile che non ha lasciato scampo agli avversari in tutta la stagione. All'interno del ruolino impressionante degli azzurri però si possono individuare alcune partite chiave che hanno in un certo senso segnato il cammino e il trionfo di Osimhen e compagni. Match che hanno dato consapevolezza agli uomini di Spalletti, portato gli azzurri in cima alla classifica e scavato poi un divario incolmabile con le inseguitrici.

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Dopo due goleade a inizio campionato (Verona e Monza), il Napoli ha infilato due pareggi che hanno lasciato un po' di amaro in bocca contro Fiorentina e Lecce. Risultati che hanno tenuto gli azzurri dietro all'Atalanta in classifica e che dopo la preziosa vittoria contro la Lazio all'Olimpico portano al primo match-chiave della stagione. Siamo alla sesta giornata. Il Napoli soffre contro lo Spezia, ma vince grazie a un gol di Raspadori all'89' e si piazza in cima alla classifica per la prima volta insieme alla Dea e al Milan. E' la gara che dà il la alla stagione e da cui parte tutto. Da quella partita, infatti, gli azzurri non lasceranno mai più il primo posto e piazzeranno poi un filotto di successi cruciali fino alla sosta per i Mondiali.

Per la banda di Spalletti il primo scalpo importante che dà fiducia all'ambiente arriva alla 7.ma giornata ed è quello del Milan: 2-1 a San Siro con gol decisivo di Simeone. Poi arrivano le vittorie contro Torino e Cremonese. E proprio il poker rifilato ai grigiorossi assume un significato particolarmente importante nel cammino azzurro. Grazie ai gol allo Zini di Politano, Simeone, Olivera e Lozano, gli azzurri si trovano per la prima volta in stagione da soli al primo posto della classifica. E' il 9 ottobre e il Napoli vola a +2 dall'Atalanta.

Da quel momento la capolista cambia marcia e accelera, travolgendo tutto quello che trova sulla sua strada. Il primo allungo in classifica (+5 sull'Atalanta) gli azzurri lo piazzano con la netta vittoria contro il Sassuolo al Mapei Stadium: un poker pesante con tanto di tripletta di Osimhen. Poi il successo in casa della Dea firmato da Elmas definisce un altro passaggio chiave della stagione, con la squadra di Spalletti che si porta a +6 dal Milan. Vantaggio che sale a 8 punti alla sosta per i Mondiali dopo le vittorie contro Empoli e Udinese.

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Alla ripresa dopo il lungo stop, la squadra di Spalletti parte male e perde con l'Inter. Il primo passo falso stagionale però non lascia alcun segno nell'ambiente azzurro e non intacca le certezze della capolista. Dopo la vittoria contro la Samp, infatti, il Napoli piazza un altro colpo devastante alla classifica, delineando un altro momento clou della stagione. Si tratta del clamoroso 5-1 rifilato alla Juve. Una lezione di calcio che modifica definitivamente le gerarchie della stagione e lancia un messaggio forte e chiaro a tutte le inseguitrici in ottica scudetto, portando poi gli azzurri a +12 dalla seconda al giro di boa del campionato.

Un divario che nel ritorno gli uomini di Spalletti difendono e incrementano gara dopo gara, portandolo a +15 alla 22.ma giornata dopo la vittoria contro la Cremonese e mantenendolo poi invariato fino al 27.mo turno nonostante il ko contro la Lazio alla 25.ma. Sconfitta che gli azzurri incassano anche al Maradona contro il Milan (0-4), ma che non influisce minimamente sulle sorti del campionato. Ripreso il cammino a Lecce, infatti, il Napoli pareggia col Verona e poi piazza un'altra vittoria chiave della stagione. Simbolica e di sostanza. Dopo la sconfitta della Lazio col Torino, gli azzurri battono infatti ancora la Juve grazie a un gol nel recupero di Raspadori e si portano a +17 dai biancocelesti. E' l'affondo finale. Lo squillo che fa scattare in anticipo la festa nello spogliatoio azzurro e per le strade di Napoli in attesa dell'aritmetica arrivata a Udine dopo il pari-beffa con la Salernitana. Da Raspadori a Raspadori. Con due gol in campionato l'ex Sassuolo avvia il sogno scudetto azzurro e poi lo concretizza alla fine di un cammino straordinario.

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