Non solo scarpe e bastoncini, ma soprattutto quello che portiamo sulla schiena merita grande attenzione

Zaino e postura: le regole per prepararlo e indossarlo al meglio

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Estate tempo di lunghe passeggiate e uscite di trekking. Oltre alla normale attrezzatura consigliata (calze e calzature adeguate, bastoncini… ) è importante imparare a preparare e gestire lo zaino con cura.
Lo zaino e il suo peso incidono sulla nostra capacità di muoverci e sulla qualità del nostro cammino. Riempirlo correttamente significa risparmiare energia e quindi poter mantenere alto il livello di efficienza durante le ore di attività. Se la questione potrà apparire di scarsa importanza per un'escursione di mezza giornata o una intera, assume rilevanza se lo zaino diventa il nostro “armadio” per più giorni.
In entrambe le situazioni possiamo individuare un comune schema base da seguire:

• peso decrescente – mettere le cose più pesanti (e che si tenderà a utilizzare solo alla sera) nella parte bassa dello zaino;

• apertura superiore –accedere dal fronte per estrarre materiali significa non riuscire poi a riporli nello stesso punto mantenendo un corretto equilibrio del carico;

• verticalità – oltre alla disposizione per peso, è sempre necessario dare allo zaino una corretta verticalità. Uno zaino preparato per attività di più giorni dovrebbe poter rimanere immobile e stabile anche se collocato sul solo pavimento, senza cioè doverlo appoggiare a una parete o altro sostegno. È una bella sfida, basta provare.

Il ruolo del carico Per escursioni di più giorni (3-5) è abbastanza difficile restare al di sotto dei 10 kg di peso complessivo. Accumulare peso è purtroppo molto facile. Un esempio pratico: se decidiamo di portarci dietro telefonino, caricabatterie e pacco batteria supplementare, e magari aggiungiamo alla dotazione tecnologica una piccola videocamera, andiamo già oltre il mezzo chilogrammo.
Lo standard dei 10 kg è corretto per un adulto, considerando che il peso dello zaino non dovrebbe mai superare il 20% di quello di chi lo trasporta.
Dieci chilogrammi sono meno di quel 20%, ma è anche vero che di norma il peso dello zaino viene valutato senza il carico di acqua e dell'eventuale pasto che ci si porta dietro per il pranzo, se il cammino prevede le soste notturne nei rifugi. Pensate a come cresce il peso se invece si deve provvedere a portare anche una tenda e i tutti i pasti giornalieri che non possono essere esclusivamente a base di integratori e barrette.

In cammino Quando ci si muove con uno zaino sulle spalle si deve restare dritti, con il naturale allineamento tra piedi-caviglie-ginocchia-anche/bacino-schiena-collo-testa, con una cadenza regolare e lineare senza oscillazioni avanti-indietro e destra-sinistra che non faranno altro che farci consumare energia inutilmente.
Non è facile: nelle salite si tende a inclinare il busto in avanti e nelle discese ad arretrare le spalle, soprattutto quando si è stanchi. L'uso di bastoncini, oltre a scaricare parte del peso dalla schiena alle spalle e alle braccia, aiutano le ginocchia, che dopo la schiena rappresentano l'altro anello delicato della catena di allineamento. In questo caso il ruolo dei bastoncini è doppio, perché devono anche sostenere il busto, oltre ad aiutare nella spinta come avverrebbe nelle salite di una corsa di trail running.

L'assetto Lo zaino deve essere ben aderente al corpo, non deve ballare né lateralmente né verso il basso a ogni passo. Per ottenere il miglior risultato possibile è necessario controllare che gli spallacci non siano troppo sottili e poco imbottiti. Bisogna poi imparare a gestire le varie cinghie di regolazione sia degli spallacci sia del loro tensore di regolazione che passa sul petto, ma anche e soprattutto la cintura a vita che più è serrata più scarica il peso dalla schiena alle anche. Questo particolare può arrivare a far percepire lo zaino più leggero anche di un paio di chilogrammi.

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