Quattro distanze per una "prima" che non ha risparmiato ai concorrenti emozioni di ogni tipo
di Stefano Gatti© FUSKY Fiemme Ultra Sky Press Office
Nemmeno Saturno contro (anzi... Giove, nel senso delle condizioni meteo avverse) ha fermato il debutto in scena di FUSKY Fiemme Ultra Sky, la new entry con campo base a Cavalese (in Trentino): quattro distanze da 120, 80, 55 e 30 chilometri che - nell'arco del primo weekend del mese di ottobre - ha messo alla prova oltre mezzo migliaio di praticanti della corsa sui sentieri d'alta quota provenienti da ben diciassette nazioni.
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MARCO DE SALVADOR E VALENTINA MICHIELLI FIRMANO LA GARA PRINCIPE
Ad aprire ufficialmente la prima edizione di FUSKY è stato il plotone della Sky Extreme, partito dal quartiere generale di Cavalese alle quattro del mattino (molto mattino!) della giornata di sabato. In programma 120 chilometri tra sentieri, passi e creste, toccando ben undici cime tutte al di sopra dei duemila metri di quota. Il dislivello infatti parla chiaro: 7709 metri su e giù nella Catena del Lagorai, con passaggi spettacolari come quelli al Paion del Cermis e al Cimon del To della Trappola, oltre ai laghetti alpini di Bombasel e Lagorai.
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Una prova tanto estenuante quanto spettacolare, al cospetto di panorami dolomitici resi ancora più incantevoli dai colori di questo primo scorcio d'autunno, con vedute mozzafiato che spaziavano dagli scenari lunari sul gruppo del Latemar, a quelli wild sulla catena del Lagorai.
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Alle prime luci dell'alba Marco De Salvador di Spirito Trail ASD ha attaccato la testa del gruppo formata da Filippo Canavese (GSD Valtanaro) e Matteo Anselmi di Sport Project VCO). Sulla discesa verso Cavalese si è però rifatto sotto Anselmi, che ha cercato di ricucire il gap, ma nell’ultima estenuante ascesa verso il Cermis De Salvador - incitato dagli studenti giunti appositamente per tifare il loro insegnante di educazione fisica - ha sferrato l’attacco finale, guadagnandosi un margine considerevole che il bolzanino ha poi difeso fino alla retta finale nel centro di Cavalese.
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Per Salvador vittoria messa a segno al capolinea di una gara “corsa con il cuore”, come lui stesso ha ribadito al traguardo. Per lui tempo finale da sedici ore, 12 minuti e 45 secondi. Secondo gradino del podio per l'elbano Anselmi, con un ritardo di appena un minuto e 25 secondi inferiore all'ora di gara. Terza piazza finale per Filippo Canavese che ha chiuso l'anello-gara in diciassette ore, 30 minuti e 23 secondi.
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Solo due le donne che sono riuscite a raggiungere il traguardo di Cavalese dopo che il comitato organizzatore trentino è stato costretto a sospendere la competizione a causa delle condizioni meteo avverse giunte durante la notte con neve in quota, folate di vento oltre i 50km/h e visibilità nulla. Primo gradino del podio per Valentina Michielli (Team Vibram), dominatrice indiscussa e reduce dal Tor de Géants della settimana centrale di settembre, letteralmente stregata dal paesaggio fiabesco regalato dalla vallata trentina.
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Quella di Valentina (che ha scalato fino alla settima casella una classifica assoluta da 14 finishers) è stata una gara di testa dal primo all'ultimo metro, per un tempo finale di ventidue ore, sei minuti e 29 secondi. Con lei sul podio Martina De Mas (Agordino Che Corre), seconda con un ritardo di un'ora, 46 minuti e 37 secondi.
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SULLA 80KM SIGILLO DI ALEXANDER WESTENBERGEN E CHIARA BOGGIO
Nella Sky Ultra da 80 chilometri per 5177 metri di dislivello e nove vette da toccare sigillo vincente di Alexander Westenbergen (Team Schamel), già vincitore di Adamello Ultra Trail nel 2022 e quest'anno nella 100K di Istria by UTMB, che si è imposto in nove ore, 44 minuti e 39 secondi, prevalendo per ventuno minuti e tre secondi sullo skyrunner libero Marco Zanoner, raggiunto e superato dal vincitore solo negli ultimi dieci chilometri. Sul gradino più basso del podio è salito l’ex nazionale di skialp Davide Galizzi (Team La Sportiva), con un ritardo di un'ora, quattordici minuti e 52 secondi.
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In gara donne Chiara Boggio (The North Face) ha imposto il suo ritmo fin dai primi metri, aggiudicandosi la vittoria con il tempo di dodici ore, 20 minuti e sei secondi che le ha permesso di entrare - ottava - nella top ten di una classifica assoluta da 59 effettivi. Seconda posizione per la slovena Tina Satej con un ritardo di 38 minuti e due secondi, terzo per Laura Catti di Mud&Snow Trail Team ad un'ora, 20 minuti e 40 secondi.
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SPETTACOLO E GARA VERA ANCHE SULLA 55K
Carta d'identità tecnica da 55 chilometri e quasi 3200 metri di dislivello per la Skymarathon che - come la 80KM - prevedeva il passaggio su nove cime. Ad imporsi in gara uomini lo skyrunner indipendente Lorenzo De Rocco, rientrato a Cavalese sei ore, 23 minuti e 30 secondi dopo il segnale di partenza. E se per la vittoria non c'è stata storia, è stata invece sfida vera per definire le posizioni gli altri due gradini del podio. Con un gran recupero nel finale Kevin Fantinato di Nif Racing Team/Altra Running dal quarto posto è riuscito a risalire al secondo, chiudendo la sua prova con un ritardo di 35 minuti e cinque secondi dal vincitore e anticipando di 43 secondi sulla linea staccando Simone Varesco (Team Disagio).
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Tra le donne vittoria di Alice Paganin di Run&Fun Belluno in sette ore, 41 minuti e 53 secondi, tempo che le ha permesso di bussare alle porte della top ten assoluta (undicesima). Secondo posto per l'azzurra master di corsa in montagna Angelika Eckl (Sky Lario Runners ASD) a quattro minuti e 14 secondi, terzo per Silvia Bertolo del Gruppo Aletica Vedelago, al traguardo in otto ore e 43 minuti esatti.
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30K EXTREME CON SOLE, VENTO, FANGO E NEVE
A chiudere - nella giornata di domenica - il programma di FUSKY 2025 è stata la prova entry level: 30 chilometri e 1733 metri di dislivello, raggiungendo prima il Monte Cornon (2189 metri) per poi proseguire fino al Dos dai Branchi (2274 metri), facendo ritorno nel cuore di Cavalese dopo aver attraversato i boschi al di sopra dell'abitato di Tesero. Una skyrace davvero “extreme”, quella che hanno dovuto affrontare i più di duecento concorrenti che - nonostante il sole che ha fatto capolino dopo il maltempo notturno - hanno dovuto affrontare raffiche di vento e fondo perlopiù innevato e ghiacciato.
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A farla da padrone su un tracciato reso ancora più tecnico dalle circostanze è stato Luca Bertoldo, che ha chiuso la sua prova in due ore, 42 minuti e 47 secondi, dopo un testa a testa durato fino a metà gara con Francesco Zorzi (secondo a quattro minuti e sette secondi), con il primo ad allungare le distanze prediligendo il terreno difficile per poi tenere duro sul tratto più filante verso il traguardo. A completare il podio Stefano Mich in due ore, 50 minuti e 56 secondi. Gara tiratissima quella femminile, con Lara De Simoi e Valeria Delladio separate tra loro da una trentina fino al rilevamento di Stava. È stata poi la prima a forzare il ritmo, tagliando per prima il traguardo in tre ore e 37 minuti esatti (ventottesima del ranking M/F, 181 finishers), con un vantaggio di due minuti e 50 secondi sulla local Delladio. Sul terzo gradino del Rebecca Odolini a dieci minuti e 56 secondi.
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BUONA LA PRIMA
Obiettivo centrato per il comitato organizzatore ATPower che - forte del supporto di 270 volontari - punta a rendere la Val di Fiemme uno dei riferimenti principali per il mondo skyrunning, dove portare la corsa in alta quota per valorizzare il patrimonio sentieristico, ma soprattutto per conoscerlo e rispettarlo, vivendo la montagna in modo più consapevole e sostenibile. Non si sono infatti risparmiati i complimenti da parte dei concorrenti - vincitori inclusi - sull'indiscutibile bellezza indiscussa del tracciato, che sa ammaliare e al tempo stesso non perdonare con le sue salite impegnative e gli altrettanti tratti tecnici.
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FUSKY sembra avere insomma tutte le carte in regola per diventare una grande classica. A tracciare il bilancio della prima edizione è lo skyrunner trentino Andrea Tomé, responsabile del comitato organizzatore:
"Prima di tutto siamo molto soddisfatti. Per la nostra prima edizione non avremmo potuto chiedere di meglio. Abbiamo ricevuto tantissimi feedback positivi e la cosa non può che farci piacere. Il sold out di pettorali e l’ottima risposta della Valle sono stati motivo di orgoglio e soddisfazione. Non è stato facile, ma nessuno ha mai pensato che lo sarebbe stato. Il meteo ha ulteriormente messo alla prova la macchina organizzativa, ma tutti hanno saputo rispondere al meglio. Interrompere le due prove lunghe è stata una decisione sofferta, ma ponderata nell’ottica di garantire la sicurezza di atleti e volontari. Ora ci siamo meritati alcuni giorni di riposo, poi ripartiremo ancora più motivati con la consapevolezza di avere tra le mani un evento dal grandissimo potenziale".
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