Un trail “monstre” da oltre trecento chilometri sulle Alpi svizzere del Vallese. Il maltempo non ferma Collé e Russi
di Stefano Gatti
Successo ex-aequo per Franco Collé e Jonas Russi nella SwissPeaks, il durissimo ultratrail da 314 chilometri e 22.500 metri di dislivello positivo nelle Alpi del Vallese che il fortissimo valdostano (autore a luglio del record di salita e discesa dal Monte Rosa) ed il suo collega svizzero hanno completato in meno di sessantatre ore.
Andata in scena con chilometraggio ridotto (sa fa per dire…) a causa della pandemia, la Swisspeaks ha dato comunque dato del filo da torcere ai concorrenti. A rimescolare le carte sono state le condizioni meteo, con pioggia battente e di conseguenza neve nei passaggi in alta quota. Ciò che ancora una volta non è mancato è stato lo spettacolo. Anche quest’anno, con partenza da Oberalp e arrivo sul Lago di Ginevra, la SwissPeaks ha infatti offerto panorami unici e indimenticabili all’ombra dei “quattromila” delle Alpi.
Una prova durissima, per veri ultra trailers, lungo un percorso molto tecnico disegnato sui sentieri del Canton Vallese. L'ideatore dell’evento, Julien Vauffray (più volte nella top ten del Tor des Géants in Valle d’Aosta) ha riproposto nel proprio paese una competizione in perfetto “Tor style”: cinque basi vita, ventiquattro colli da superare, molti passaggi a quota tremila (affrontati in mezzo alla neve, appunto), diversi dei quali in ambiente selvaggio. Tanto da fare “confessare” a Collé, una volta raggiunto il traguardo:
“Non saprei dire se questa gara sia più dura del Tor des Géants. Da valdostano sono ovviamente di parte. Quello che so è che la SwissPeaks è davvero tosta ed alpinistica. La consiglio a chi ama percorsi di questo tipo. Anche qui le montagne non vengono aggirate, ma scalate una ad una. In certi tratti abbiamo trovato anche venti centimetri di neve fresca».
Al traguardo di Le Bouveret, suggestiva cittadina ai bordi del lago di Ginevra, dopo avere battagliato per tutta la seconda parte di gara, Franco Collé e Jonas Russi (compagni di squadra nel team Hoka One One) hanno tagliato il traguardo appaiati, in sessantadue ore e 46 minuti. A completare il podio con ul tempo di settanta ore e 30 minuti, un altro italiano: il trentino Andrea Mattiato.