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Una finestra sul domani: Marquez-Ducati, più top di così... non si può

L'attuale strapotere del campione di Cervera ha connotazioni molto più "dinamiche" di ciò che può sembrare a prima vista

di Stefano Gatti
25 Ago 2025 - 10:30
 © Getty Images

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Come accadde ormai quasi una ventina di anni fa, Ducati vince con un solo pilota: Casey Stoner allora, Marc Marquez oggi. A metà strada, lo spagnolo aveva fatto lo stesso con la Honda. Dove arriva il Cannibale insomma sulla tavola agli altri commensali non restano che le briciole, a volte neanche quelle, visto che Marc allunga la forchetta sull'antipasto Sprint. Anche solo per la mera statistica (o per un giustificatissimo "relax" dello stesso Marquez a risultato ormai acquisito), presto o tardi qualcuno dei suoi rivali riuscirà a mettere la ruota anteriore della sua moto davanti a quella che sul cupolino porta il numero 93 (e non è detto che la moto stessa sia la Ducati), magari spostando un po' più in là il verdetto finale (anticipato) di una stagione senza storia e senza fascino, ma non certo per colpa di Marc. Il titolo numero nove è comunque un dato di fatto: quello che permette allo spagnolo di far pari con Valentino Rossi per poi - con ottime chances di riuscirgli, piaccia o meno - staccarlo andando in doppia cifra.

© Getty Images

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Intanto si può osservare che lo strapotere del binomio Marquez-Ducati ha una doppia connotazione: positiva e negativa. La prima è ovvia, la seconda (sotto forma di sensazione-provocazione) che questo sia l'acme dell'era Ducati e che sia difficile fare ancora meglio. D'altra parte, si sa, il motorsport è fatto di cicli, legati ad intuizioni tecniche che permettono ad una Casa di prendere un vantaggio tecnico sulla concorrenza che a volte neanche un cambio di regolamento è in grado di intaccare, se non nel medio termine. Stante l'impegno di Ducati nella MotoGP, occorre agire sul fronte umano: Fermin Aldeguer è la scelta (già fatta e operativa) per il futuro ma quale dei due piloti attuali del team factory sostituirà il ventenne murciano in sella quest'anno in sella Desmosedici by Gresini?

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Per Bagnaia nel frattempo (lo ipotizzano gli osservatori, inizia a suggerirlo lui stesso) prendere una strada diversa da quella che gli ha fruttato due titoli ma anche una grande delusione (quest'anno molto più della volata persa nel 2024 con Martin) potrebbe essere una sorta di sollievo, una via d'uscita molto simile ad una nuova opportunità di reinventarsi. Perché se il motorsport è fatto di ciclo, azzeccare la scelta potrebbe rivelarsi - appunto - la premessa per levarsi qualche sassolino... dagli stivali.

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