MOTOGP

 Pramac cliente... difficile per le Ducati ufficiali, Yamaha Petronas "desaparecida"...

Tra i dati offerti dal doppio via stagionale sulla pista di Losail il rendimento opposto dei team clienti di Yamaha e Ducati.

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Pramac festeggia, Petronas si interroga: la doubleheader di Losail che ha dato il via alla stagione ha avuto esiti profondamente diversi - anzi opposti - per i due team satellite rispettivamente di Ducati e Yamaha. Le GP21 "diversamente" rosse svettano nel Mondiale con Johann Zarco mentre le M1 clienti - che nel 2020 hanno più volte oscurato quelle "factory" - languono nei bassifondi delle classifiche. Ed il GP del Portogallo già bussa alle porte.

 

Saranno i saliscendi di Portimao a portare un po' di chiarezza in un avvio di Mondiale all'insegna dell'incertezza, peraltro benvenuta? Sarà forse il rientro di Marc Marquez a farlo, rimettendo ordine nel caos? Difficile a dirsi, in attesa dell'ufficialità del ritorno in pista del sei volte campione del mondo della MotoGP. Potrebbe in ogni caso passare qualche tappa, prima che lo spagnolo si reimpadronisca del proprio ruolo di faro della specialità. Nel frattempo, chi tra i suoi avversari potrebbe allungare in classifica e tentare il bis dell'exploit 2020 di Jan Mir? Forse proprio Johann Zarco che, con due secondi posti a Losail, ha messo insieme i quaranta punti che gli permettono di guidare la classifica generale, con quattro lunghezze sulla coppia Yamaha factory formata da Fabio Quartararo e Maverik Vinales, protagonisti di un ruolino di marcia perfettamente speculare: una vittoria ed un quinto posto a testa: 36 punti, appunto. Aggiungiamo ai dati salienti dei primi due weekend della stagione la pole position ed il podio dei Jorge Martin nel GP di Doha (solo il suo secondo GP nella premier class) ed ecco servito uno dei temi più interessanti da sottoporre subito alla verifica portoghese: il "satellite" Pramac gira letteralmente intorno al suo "pianeta" di riferimento (un terzo ed un sesto posto per Bagnaia, due noni posti per Miller)  mentre - all'opposto, le Yamaha factory di Vinales e del "Diablo" Quartararo eclissano completamente quelle Petronas: quattro soli punti a testa per Franco Morbidelli e Valentino Rossi. Frutto, in entrambi i casi, del dodicesimo posto finale dell'italobrasiliano in... gara-uno di Losail e del "Dottore" nell'appuntamento più recente in Qatar. Il team malese (sei vittorie l'anno scorso con Morbidelli e Quartararo contro l'unica del team ufficiale) è in preda ad una crisi tecnica che ha trasformato il vicecampione in carica ed il nove volte iridato in comprimari, incapaci di affacciarsi nelle posizioni che contano. A fronte degli acuti (due vittorie su due, quindi già meglio che in tutto il 2020) di un  team ufficiale che non può più permettersi di inseguire quello "clienti".

Sono gli ordini d'arrivo e le classifiche del Mondiale a parlare. I fatti, insomma. Sarà bene però limitarsi a questo, in attesa di approdare in Europa, su un tracciato dalle caratteristiche profondamente diverse da quelle di Losail dove (tra test precampionato e Gran Premi) si è girato in pista per una decina di giorni. Punto e a capo, insomma. Con la variabile Marquez che (senza dimenticare i 40 punti di Zarco ed 36 della coppia Vinales-Quartararo) potrebbe "azzerare" tutto e mischiare di nuovo le carte, restituire al movimento una nuova, anzi collaudata prospettiva.

 

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