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MotoGP, Rossi attacca Yamaha: "Ascoltano i piloti, poi fanno quello che vogliono loro"

Il Dottore punta il dito contro gli ingegneri del team giapponese colpevoli di non dare il giusto peso alle osservazioni dei piloti

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E' un Valentino Rossi tutt'altro che dolce e gentile quello che, dopo aver concluso la propria avventura in Yamaha ufficiale e aver abbracciato il progetto della satellite Petronas, saluta la casa giapponese con un duro attacco. Il Dottore ha infatti puntato il dito contro gli ingegneri nipponici, colpevoli di non dare il giusto peso alle impressioni dei piloti: "Loro ci ascoltano, poi con la moto fanno quello che dicono loro".

Anche dopo aver ottenuto il maggior numero di vittorie rispetto a qualsiasi altro costruttore nella stagione 2020, in casa Yamaha non c'è soddisfazione per i risultati ottenuti. Il mondiale piloti sfumato e quello costruttori "consegnato" a Ducati ha fatto concludere l'annata a mani vuote al team giapponese che ora, dopo i primi attacchi a campionato in corso di Vinales, deve fare i conti con la "protesta" di Valentino.

"Quest'anno sarò coinvolto nello sviluppo come la scorsa stagione, quindi non cambierà molto. Dovrò capire il livello di coinvolgimento, quello che posos fare è cercare di dare la mia esperienza per capire di cosa abbiamo bisogno. Da tempo abbiamo sempre gli stessi problemi perché i giapponesi sentono il commento dei piloti ma alla fine fanno quello che vogliono loro" le parole di Rossi.

Secondo il pilota pesarese infatti gli ingegneri, ai quali è rivolto l'attacco, non prenderebbero in considerazione gli spunti perché "hanno già in mente quello che vogliono fare e lo fanno".

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