MotoGP, le pagelle del GP di Aragon: Marc Marquez dominatore assoluto, Bagnaia ritrova la fiducia e Bezzecchi-Aldeguer sorprendono

MARC MARQUEZ 10 - Dominio assoluto, dal venerdì alla domenica. Cosa chiedere di meglio? Qualsiasi altra valutazione e commento sarebbe superflua perché a oggi Marquez sembra non avere rivali per il Mondiale.

ALEX MARQUEZ 8 - Il fratello gli fa da mentore e lo aiuta, lui si accoda in gara e sa cosa può e cosa non può fare. Di certo è un jolly per la corsa al titolo, una figurina importante e di spessore per il team Gresini che per un altro anno può stare nelle zone nobili della classifica

BAGNAIA 6,5 - Dopo un sabato da dimenticare con una Sprint chiusa a zero, le modifiche alla GP-25 fatte domenica mattina hanno dato i loro frutti. Piccole, ma importanti per Pecco tanto da dargli fiducia per farlo tornare a essere competitivo. Con l'augurio che sia un punto di partenza per dare un nuovo volto alla stagione del tre volte iridato

ACOSTA 6,5 - Ci prova, sia in Sprint che in gara, ma alla fine la zona podio resta lontana per El Tiburon che porta in alto i colori di KTM senza però riuscire a impensierire chi lotta per la vittoria

MORBIDELLI 7 - In VR46 sembra rinato, frutto di un ambiente più intimo, sicuro e ricco di fiducia. E Franco corre e si diverte sulla Ducati gialla, portando a casa un weekend con risultati importanti.

ALDEGUER 7,5 - Ducati, il futuro è qui? Lo spagnolo sembra un predestinato e il passaggio da Gresini potrebbe essere solo una parentesi per puntare in alto nei prossimi anni.

MIR 6,5 - Qualcosa sembra cambiata in cambiare in casa Honda, con Mir che cerca di rivedere la luce in fondo al tunnel. Certo, non è la moto vincente e con una Ducati così e una 
Yamaha in ripresa è di certo una delle "ultime" a poter sognare il successo, ma lo spagnolo torna ad avere fiducia. E non è una cosa da poco.

BEZZECCHI 7 - Un altro weekend all'insegna della rimonta per il pilota Aprilia che però, a dirla tutta, ha ancora diverse lacune da colmare. Su tutte quelle che in qualifica lo costringono a partire da dietro, con la RS-GP che può (e deve) portarlo ale file più nobili della griglia anziché orbitare tra la terza e la quarta (o addirittura la settima, come successo nel weekend spagnolo)