Rossi e Cairoli: il decimo titolo sfugge anche quest'anno

Il pesarese è fuori dai giochi in MotoGP, il messinese messo ko da un infortunio in MXGP

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Valentino Rossi e Antonio Cairoli si conoscono da tempo, sono buoni amici e rappresentano il meglio del motociclismo italiano degli ultimi tre o quattro decenni. A unirli, però, c'è anche un numero che rischia di diventare un'ossessione: il 10. Già, perché sia il pesarese, sia il siciliano, sono fermi a quota 9 titoli iridati. Il primo nel Motomondiale, il secondo nel motocross. Andare in doppia cifra non cambierebbe di una virgola le loro epiche carriere, ma di sicuro è un traguardo a cui tengono. Pur senza averlo mai messo in cima ai loro pensieri. Il problema è che il tempo passa per entrambi e le occasioni perse potrebbero restare tali sino alla fine.

Soprattutto per Rossi, che sta vivendo un periodo a dir poco delicato. A 40 anni essere in pista e combattere con ragazzi di quasi la metà della sua età è già un successo, ma per uno come lui, non vincere un GP da oltre due stagioni e aver festeggiato l'ultimo campionato nell'ormai lontano 2009, comincia a pesare. Il brutto è che è già tempo di pensare al 2020, nonostante la stagione in corso sia solo a metà cammino. Troppo lontano quel Marquez per pensare a una clamorosa rimonta. Anzi, l'impressione è che addirittura Vale stia riflettendo sul suo prossimo futuro, nonostante abbia un altro anno di contratto con la Yamaha. Non è una questione di record da battere, visto che Agostini e Nieto resterebbero irraggiungibili con i loro 15 e 13 titoli rispettivamente, ma c'è il rischio che proprio Marquez, già a 7 e lanciato verso l'ottavo, possa scalzare Rossi dal podio dei più titolati di sempre dove condivide il terzo gradino con Hailwood e Ubbiali. Di sicuro questo non gli farebbe piacere.

Antonio Cairoli è di sei anni più giovane, ma va pur sempre per i 34 anni, che in uno sport duro e fisico come il motocross non sono proprio pochi. A differenza di Valentino, però, il fenomeno di Patti ha festeggiato il suo ultimo titolo nel 2017 e l'anno scorso ha ceduto soltanto a uno straripante Herlings. Il guaio è che quest'anno sembrava tutto apparecchiato per fare 10 e, invece, niente. Con l'olandese infortunatosi in inverno e costretto a saltare tutta la prima parte del campionato della MXGP, fino a Mantova per Tony tutto era filato alla perfezione. Poi, un po' la sfortuna, un po' qualche errore di troppo, hanno rimesso in gioco Gajser. Poi, ecco il patatrac di Kegums. In Lettonia Cairoli è caduto malamente procurandosi una brutta lesione alla spalla destra. Ha dovuto saltare la trasferta in Germania e poi, dato forfait anche per la doppietta indonesiana, ha alzato definitivamente bandiera bianca e si è operato: stop di 3/4 mesi e addio sogni di glroia. Un vero peccato perché l'occasione era davvero ghiotta per raggiungere il mito Stefan Everts in vetta alla classifica dei più titolati di sempre. Ci riproverà nel 2020, rilanciando la sfida con Rossi su chi arriverà prima a quota 10.

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