Il primo passaggio stagionale in Italia segna una nuova tappa della difficile stagione del ducatista italiano
di Stefano Gatti© Getty Images
MARC MARQUEZ: VOTO 8,5
In sella alla Desmosedici "rinascimentale", messer Marc mette tutti in riga dopo la bagarre iniziale che affronta un po' malvolentieri ma consapevole di doverci passare attraverso per poi dettare legge, come infatti avviene. Vinta la sfida con Bagnaia, il Cannibale deve "solo" regolare l'accomodante fratello Alex. Una pratica sbrigata in fretta e senza imprevisti, primi di contare alla rovescia i giri che mancano alla bandiera a scacchi che gli permette di "staccare" la novantatreesima vittoria all-class della sua carriera. La convocazione finale in Direzione Gara (sua e di Bagnaia) per il corpo-a-corpo dei primissimi giri non gli leva il sorriso a trentadue denti, tantomeno la coppa del vincitore. Ci mancherebe altro.
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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 6,5
Niente Rinascimento per Pecco. Intendiamoci: la grinta iniziale del nostro è da dieci ma i conti (e i punti pesanti) si fanno sempre alla fine e volte anche oltre. Il voto si riferisce infatti al risultato finale sotto la bandiera a scacchi ma soprattutto al tono di rassegnazione di Pecco nelle interviste a freddo (o quasi) un'oretta dopo la fine del Gran Premio. Una sufficienza di semplice incoraggiamento insomma. Per il Rinascimento di cui sopra (e qui sotto) c'è ancora da attendere e da sudare: il Cannibale non fa sconti.
DUCATI RINASCIMENTO: VOTO 7
Molto elegante e raffinata, anche se non abbiamo colto chissà quale gemellaggio immediato con l'epoca storica, rilevando invece curiosamente (almeno a livello cromatico) quello con la Ferrari SF1000 che Sebastian Vettel e Charles Leclerc guidarono proprio al Mugello nel "Gran Premio della Toscana Ferrari 1000" del Mondiale pandemico del 2020, quando la Scuderia di Maranello prese parte al millesimo GP della sua storia. Eccola, a costo di andare fuori tema (ma ne vale la pena).
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Tornando alle due ruote, meno efficace del previsto la livrea Cremonini Live 25 delle Ducati VR46. Molto sobria per finire - e forse per questo piuttosto apprezzabile - la livrea tricolore (solo poche "pennellate" per la verità) delle Aprilia factory di Bezzecchi e Savadori. Elegante come la Ducati ufficiale, forse di più.
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In fin dei conti però... VOTO 4 a tutte le livree speciali (moto e caschi) viste nella tre giorni del Mugello, in tutte e tre le classi. Di sicuro costose, difficilmente indovinate, completamente inutili.
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FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 7
Gran bella prova del romano che piace sempre di più e soprattutto... si piace: non c'è nulla di male. L'autostima deve fare parte del bagaglio di un pilota top e Diggia sta provando a diventarlo. Sembra sulla strada buona e la performance del Mugello lo chiama a confermarsi fin dai prossimi appuntamenti. Il bello deve ancora venire?
ALEX MARQUEZ: VOTO 6,5
Mini-Marquez svolge alla perfezione il compitino ma la sua unica chance, una volta preso il comando davanti a Bagnaia, è che Pecco riesca ad arginare Marc, togliendo lui... dall'imbarazzo familiare. Non succede ovviamente e allora Alex deve di nuovo rassegnarsi a dare morbidamente strada al fratello senza quasi provare a resistergli. In effetti non avrebbe senso. Tocca affidarsi agli episodi ma non è una gran strategia, se vuoi provare a fare qualcosa di più. Il limite più grosso di Alex sta negli affetti familiari. Ed è proprio bello grosso.
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MARCO BEZZECCHI: VOTO 6
Sesto nella Sprint, quinto nel Gran Premio. Marco mette sull'asfalto un fine settimana tutt'altro che disprezzabile ma non "buca" i megaschermi del Mugello. Da segnalare sotto la voce "più" anche (le riflessioni al microfono sono una parte non secondaria delle nostre pagelle) la presa di coscienza di Bez del suo attuale ruolo di "faro" Aprilia, causa perdurante assenza di Jorge Martin. Fare di necessità virtù significa anche crescere più in fretta. Aprilia gli conceda la massima fiducia.
FRANCO MORBIDELLI: VOTO 5,5
Long lap penalty per aver buttato fuori Vinales, poi addirittura replicato per errata esecuzione del primo giro largo in curva. Alla fine un sesto posto più che dignitoso ma con il rimpianto di un possibile podio sfumato. Davvero un'occasione persa. Tornerà?
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MAVERICK VINALES: VOTO 7
Abbattuto proprio da Morbidelli nelle sfide all'arma bianca dei primi giri, come Franco lo spagnolo puntava ad una chance "esterna" al podio ma non è riuscito a fare molta strada... Il giudizio si riferisce al bel quarto posto nella Sprint ma anche all'atteggiamento positivo di Maverick nel dopogara (solo dopo aver dato in escandescenze a bordo pista e la pace ai box però), quando ha promesso grandi cose tra pochi giorni ad Assen. Lo aspettiamo al varco!
SENZA VOTO invece il suo compagno di squadra ENEA BASTIANINI che - causa caduta - non ha nemmeno portato a termine il primo giro di gara. E pensare che un anno fa il romagnolo aveva completato la doppietta Ducati aperta da Bagnaia.
FERMIN ALDEGUER: VOTO 4
Solo nono nella Sprint, fuori dalla top ten (dodicesimo) nel Gran Premio. Dopo la bella progressione che lo aveva portato a brillare a Le Mans e in misura minore anche a Silverstone e Aragon, il rookie spagnolo di Gresini ha fatto un brusco passo indietro in Italia, raccogliendo solo briciole di punti iridati.
RAUL FERNANDEZ: VOTO 6,5
Zitto zitto Raul ha chiuso ottavo al sabato e settimo alla domenica in sella alla Aprilia a stelle e strisce Trackhouse. Nulla di trascendentale ma anche la sua miglior performance complessiva del 2025. Giusto sottolinearla, in attesa casomai di qualche acuto un po' più sostanzioso. È anche questione di cavalcatura, si capisce!