MOTOGP DOPO LE MANS

Linea verde contro esperienza: è sempre più sfida generazionale nella MotoGP. Manca solo Valentino...

La nona tappa della MotoGP a Le Mans ha rilanciato le chances iridate di Andrea Dovizioso, "rimandando" definitivamente Valentino Rossi al 2021.

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Quella del commissario di gara  di Le Mans che accompagna Valentino Rossi all'uscita mentre i suoi colleghi ancora devono chiudere il primo giro del GP di Francia è una delle immagini più emblematiche del weekend che ha sancito in via definitiva l'anomalia di una stagione priva dello strapotere di Marc Marquez, del carisma dello stesso Valentino (insomma di un paio delle sue certezze più consolidate), che si avvia ad un finale caotico, però a suo modo appassionante.

Con tre "zero" e - peggio ancora - tre cadute negli ultimi tre Gp, Rossi è precipitato al tredicesimo posto di un classifica generale che incolonna ventitré piloti capaci di marcare almeno un punto iridato. Il Dottore è inchiodato alla fatidica quota 58 ormai da un mese, a 57 lunghezze dal leader Fabio Quartararo, il podio numero 200 forse ancor più lontano... del 199esimo, raggiunto lo scorso 26 luglio a Jerez de la Frontera. Come dire: nel 2021.

La realtà ha però contorni meno netti. Anzi, decisamente sfumati e sfuggenti. In una stagione così anomala, appunto (pazza, per dirla tutta), con un solo pilota capace di vincere più di una  volta (lo stesso Quartararo, a quota tre, quindi meritatamente leader) ci sta che il Rossi meno brillante di sempre possa ancora mettere a segno il suo duecentesimo podio e non necessariamente il gradino più basso dello stesso. Casomai elevandosi ad arbitro di una corsa al titolo che il GP di Francia ha confermato ormai ristretta ad un poker di piloti. La pioggia ha rimescolato le carte, ma non più di tanto. Più che altro, tutto si è risolto in un'occasione persa dalla "linea verde" per allungare il passo sui piloti con maggiori esperienza. Quartararo (sempre lui) e Joan Mir hanno chiuso il nono appuntamento stagionale a cavallo della top ten: nono il francese, undicesimo lo spagnolo di Suzuki, per una volta meno brillante del suo compagno di squadra Alex Rins, poi costretto al ritiro ma lungamente a suo agio nelle posizioni di vertice.

Risultati che lasciano la situazione sostanzialmente invariata nei primi due posti della generale, nella quale "El Diablo" guadagna un paio di punti sul rivale catalano, ancora a caccia del suo primo successo ed a Le Mans per la prima volta fuori dai primi quattro (con quattro apparzioni sul podio) negli ultimi sei Gp... Sono dieci i punti che saparanno Quartararo da Mir: 115 a 105. Del mezzo passo falso dei primi due hanno solo parzialmente approfittato Andrea Dovizioso e Maverick Vinales. Lo spagnolo, decimo al traguardo (a separare proprio Joan e Fabio) ha addirittura subito il sorpasso da parte del ducatista: 96 punti per lo spagnolo, 97 per Dovizioso. Quarto al traguardo, il forlivese aveva per la prima volta dal GP d'Austria di Ferragosto l'opportunità di vincere e quindi tornare in testa alla classifica generale. Invece è rimasto giù dal podio, messo dietro da Alex Marquex e da Pol Espargarò, con quest'ultimo pronto - l'anno prossimo - a prendere il posto di mini-Marquez sulla secondo Honda HRC.

Ducati avrebbe potuto (quando erano primo e secondo) favorire uno scambio di posizioni tra Petrucci e Dovizioso? Scontata la risposta: no! I rivali erano troppo vicini (Miller e Rins), sarebbe stata a rischio la vittoria di una delle proprie moto, indipendentemente dal pilota. E poi difficilmente Danilo Petrucci, scaricato ancora prima del via della stagione - per quanto anomalo) sarebbe stato disposto ad abbandonare la chance (poi diventata realtà) di conquistare il suo secondo successo in MotoGP dopo quello nel GP d'Italia del Mugello dell'anno scorso. Mentre corre veloce il conto alla rovescia verso il suo 2021, che sarà in sella alla KTM, con specifiche ufficiali, del team Tech3.

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