GRAN PREMIO PORTOGALLO

Dopo la pole, la vittoria nel Gran Premio: Oliveira prenditutto a Portimao, Ducati campione Costruttori

Miguel Oliveira domina dalla pole position il Gran Premio del Portogallo della MotoGP che chiude il Mondiale 2020. Franco Morbidelli terzo al traguardo e vicecampione.

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Tre mesi dopo la vittoria nel Gp della Stiria, Miguel Oliveira fa il bis tra le curve amiche ed i saliscendi di Portimao: il portoghese vince il Gp di casa in sella alla KTM Tech3. Alle sue spalle Franco Morbidelli perde solo all'ultimo giro la sfida con Jack Miller per il secondo gradino del podio. L'italobrasiliano però è vicecampione, mentre la Ducati (sesta con Andrea Dovizioso) vince lo spareggio con la Suzuki per il titolo Costruttori. Morbidelli a parte, Yamaha fa naufragio: Valentino Rossi chiude con un dodicesimo posto la sua carriera da "ufficiale".

Un Mondiale anomalo nel suo svolgimento (Marc Marquez subito fuori dai giochi, quattordici GP ma concentrati in quattro mesi) e poi anche nel suo esito finale raggiunge tra le colline dell'Algarve il suo ultimo traguardo e ad attraversarlo per primo è - un po' a sorpresa - il pilota di casa Miguel Oliveira. Autore della pole position e di una gara da dominatore, il 25enne pilota di Almada non ha avuto rivali sulle ondulazioni di Portimao. Ben più tesa la gara alle sue spalle, con il duello - durato praticamente l'intero GP - tra Franco Morbidelli e Jack Miller. Come già domenica scorsa a Valencia (in quel caso però in palio c'era la prima posizione), la resa dei conti tra i due è arrivata all'ultimo giro ma questa volta il "nostro" non è riuscito a replicare all'australiano e si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio, peraltro più che sufficiente per mettere in cassaforte la seconda piazza della generale. Per meriti suoi ed anche... grazie al blackout (nel vero senso del termine, come vedremo) della Suzuki.

Alex Rins (in lizza proprio con Morbidelli per il platonico titolo di vicecampione) non è mai entrato nel vivo del GP ed ha chiuso la sua performance in quindicesima posizione, salvando per soli quattro punti il terzo posto della generale: 139 contro i 135 di Dovizioso e Pol Espargarò, rispettivamente sesto e quarto sulla linea d'arrivo portoghese. Noie all'elettronica della sua GSX-RR hanno invece costretto alla resa un irriconoscibile Joan Mir che nei quindici giri completati (sui 25 totali) non è mai riuscito ad abbandonare le retrovie. Scattato dal fondo, il maiorchino ha pure (involontariamente, si capisce) colpito Francesco Bagnaia nella bagarre del primo giro, provocando al piemontese di Ducati Pramac la lussazione di una spalla. La domenica nera della Suzuki permette alla Ducati di conquistare il titolo Costruttori: il primo a prendere la direzione di Borgo Panigale dal 2007, vale a dire dai tempi di Casey Stoner...!

L'ultimo giorno di scuola del 2020 ha pure rappresentato il passo d'addio (almeno per il momento) di Andrea Dovizioso, che lascia con il sesto posto del GP del Portogallo (P4 nel Mondiale, come detto) ma anche l'ultima volta di Danilo Petrucci con la Desmosedici "factory" (P16 al traguardo, prima di saltare sulla KTM Tech3...) nonché l'esibizione conclusiva di Cal Crutchlow che - dopo aver "bazzicato" nelle fasi iniziali i quartieri nobili della corsa, occupando anche la quarta posizione - manda nell'album dei ricordi la sua carriera nel Motomondiale con un anonimo tredicesimo posto, subito davanti a Fabio Quartararo (P14) e subito alle spalle degli "ufficiali" Yamaha Maverick Vinales (undicesimo) e Valentino Rossi (dodicesimo). Insomma, splendida eccezione di Morbidelli a parte, una domenica da incubo per la Casa di Iwata. Nemmeno al "Dottore" Portimao regala una domenica da ricordare, per non dire di un intero weekend da backmarker, ma il nove volte iridato - quindicesimo della generale, di gran lunga il suo peggior piazzamento in in quarto di secolo - sarà al via anche nel 2021: non più da pilota "factory" Yamaha ma da compagno di squadra del viceré Morbidelli nel team satellite Petronas. Come dire: il maestro e l'allievo a diretto confronto!

Aprilia chiude il Mondiale con l'ottavo posto di Aleix Espargarò (ritirato invece Lorenzo Savadori) e si prepara ad annunciare il pilota che affiancherà il catalano l'anno prossimo nel Team Gresini al posto di Andrea Iannone. Honda invece con l'ennesimo piazzamento di Takaaki Nakagami (quinto) che mette ancora una volta la RC213V Cecchinello davanti a quelle HRC di Stefan Bradl - settimo, miglior piazzamento stagionale per il rimpiazzo di Marc Marquez - e di Alex Marquez (nono) che sulla Honda LCR salirà nel 2021.

 

 

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