Ducati celebra i 100 anni con una gamma rivoluzionaria
© Ufficio Stampa
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Il pilota torinese ha parlato dei problemi incontrati con la Rossa di Borgo Panigale: "La Ducati è la migliore in assoluto. L'unica cosa è che quest'anno stiamo facendo fatica a sfruttarne appieno il potenziale".
di Redazione"Sapevo in anticipo che quest'anno sarei stato molto vicino a cadere sempre, in qualsiasi situazione". Pecco Bagnaia è consapevole che la situazione in Ducati sarebbe stata difficile sin dall'inizio, ben prima delle scivolate che hanno caratterizzato questo finale di stagione. Un'ammissione che pesa sia sul pilota piemontese che sulla scuderia di Borgo Panigale, rea di aver realizzato una moto difficile da guidare.
Il centauro torinese ne ha parlato in un'intervista rilasciata a Marca confermando comunque la qualità della "Rossa" che ha conquistato il titolo con Marc Marquez: "Penso che la Ducati sia la migliore, sotto ogni aspetto. Affidabilità, maneggevolezza, aerodinamica... sotto ogni aspetto, la Ducati è la migliore in assoluto. L'unica cosa è che quest'anno stiamo facendo fatica a sfruttarne appieno il potenziale... almeno per me. Faccio davvero fatica a ottenere il massimo da questa moto. Stiamo cercando, con la squadra, di capire perché e come migliorare - ha sottolineato Bagnaia -. L'ho già detto alla gara di Phillip Island: 'Non voglio arrivare ultimo'. Spingo più forte di quanto posso e cado, sfortunatamente cado. È un peccato perché a Phillip Island avrei potuto ottenere altri quattro punti; in Malesia sono stato sfortunato e qui, di nuovo, avrei potuto ottenere altri 13 punti. Tutti questi punti buttati via... ecco com'è."
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Nonostante il podio mondiale sembra essere ormai sfumato, Bagnaia non vuole arrendersi, ripartendo anche da zero, ma ponendo le basi per un ottimo 2026: "Personalmente, vorrei ricominciare da capo. Vorrei ripartire da zero e, magari, lavorare in modo diverso, come ho fatto nelle ultime due gare - ha concluso il pilota della Ducati -. Perché come pilota che vuole vincere, non guardo indietro, guardo avanti, per raggiungere Acosta, anche se è stato difficile perché era più veloce; quello era l'obiettivo."