VLAHOVIC © Getty Images
Il futuro di Dusan Vlahovic alla Juventus torna al centro del dibattito dopo che il nuovo tecnico, Luciano Spalletti, ha lasciato intendere che l'attaccante serbo vorrebbe prolungare la sua avventura a Torino oltre la scadenza del contratto fissata al 30 giugno 2026. L'ipotesi di evitare lo svincolo a parametro zero, impensabile fino a qualche mese fa, ora sembra possibile, ma la società preferisce mantenere la cautela, attendendo segnali concreti anche dall'entourage del giocatore.
Se da un lato Vlahovic è affascinato dal progetto di Spalletti e dalla prospettiva di un rilancio ambizioso, dall'altro, il direttore generale Damien Comolli (destinato a diventare anche amministratore delegato) valuta la situazione con grande pragmatismo: il rinnovo, alle condizioni attuali, non è sostenibile.
Il problema principale, scrive la Gazzetta dello Sport, è l'attuale ingaggio di Vlahovic, che ammonta a 12 milioni di euro netti all’anno, una cifra ritenuta eccessiva e un retaggio dell’era precedente. Comolli sta impostando una politica salariale molto più contenuta: ad esempio, il neo-acquisto Jonathan David è arrivato a parametro zero con un ingaggio di circa 6 milioni.
In sintesi, per restare a Torino, Vlahovic dovrebbe accettare una riduzione importante del suo stipendio, probabilmente vicina alla metà.
Un sacrificio economico significativo sarà indispensabile per colmare il divario tra le aspirazioni del giocatore e la nuova gestione bianconera. Il futuro di Vlahovic, uno dei giocatori più pagati della rosa, resta dunque tutto aperto e dipenderà: dal rapporto che si svilupperà con Luciano Spalletti; dai risultati della stagione; dall'eventuale rinnovo del tecnico stesso, anch'egli in scadenza tra otto mesi.