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Roma, Pinto in conferenza: "Rinnovo di Mourinho questione interna"

Il direttore sportivo giallorosso ha analizzato il mercato, l'avvio di stagione e i rinnovi parlando anche del rapporto con il tecnico

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Roma, Pinto in conferenza: "Rinnovo di Mourinho questione interna" - foto 1
© italyphotopress

Tiago Pinto, direttore sportivo della Roma, ha parlato in conferenza stampa in merito al mercato dei giallorossi toccando anche il tema Mourinho e i progetti per il futuro. Mourinho è un uomo del presente e del futuro?
"I rinnovi sono temi importanti che vengono trattati internamente, in questo momento siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo e siamo carichi per riprendere il cammino e l'obiettivo dopo la sosta. Tutti i temi importanti per la società le affrontiamo internamente con le persone giuste."

La Roma continuerà a investire sui giovani?
“Quando comincia una sessione di mercato io penso che noi abbiamo bisogno di mettere insieme tre piani: uno è quello tecnico, cerchiamo sempre di fare una squadra migliore. Se facciamo il paragone con i giocatori che sono andati via con quelli che sono venuti secondo me la squadra è migliorata: abbiamo più soluzioni. Dopo abbiamo il piano economico: siamo dentro un settlement agreement, dove in due anni dobbiamo riuscire a spendere con la squadra il 70% di quelli che sono i ricavi del club. Quindi mentre alcuni direttori sportivi si godevano le vacanze io sono andato tutto giugno a cercare di portare a casa dei risultati economici. Dopo c’è anche il piano strategico: un club come la Roma per uscire da questa situazione è importante prendere dei giocatori giovani e prospettive future, con anche risultati a fini economici. Se avesse pagato 20 milioni di euro per Ndicka e 20 per Aouar magari questa domanda non era messa così, sono tutti e due under 25 con tanta esperienza. Con i paletti che abbiamo stiamo cercando di equilibrare tutti questi tre piani e potete capire che non è semplice. Dall'arrivo di Mourinho il settore giovanile è sempre stata una parte principale della strategia: lui dal primo giorno ci ha sempre puntato. Oggi abbiamo due giocatori come Zalewski e Bove che fanno parte della prima squadra. Il fatto che abbiamo aumentato il monte ingaggi è vero, ma siamo riusciti a mettere questi tre piani insieme."

Marcos Leonardo?
“Lui è un obiettivo. Questi giocatori di prospettiva rientrano nei nostri piani. Oggi questi giocatori hanno valori importanti."

Con questa Roma la rosa ha l’obbligo di arrivare in Champions? Pensa di aver consegnato a Mourinho una squadra che può lottare per la Champions? Mourinho ha detto che giocatori come Dybala e Renato Sanches stanno qui anche per la loro storia di infortuni, per lei è un complimento o vedo come sminuire?
“Sarà impossibile uscire da questa conferenza stampa con la sensazione di scontro con Mourinho. Voglio avere molta attenzione a quello che dico, non voglio che possa uscire da qui uno scontro tra me e Mou. Tutto quello che pensiamo lo diciamo in faccia e siamo motivati per la società. Sul tema della Champions, dal primo giorno che sono arrivato qui ho capito che la Champions è la prima ambizione per questa squadra, anche per me lo è. Dopo se arriviamo o meno poi è un altro tema, se siamo obbligati? Sono parole che non uso. Quando vado a prendere giocatori come Wijnaldum, Dybala, Lukaku, Tammy tu devi dirgli qualcosa. Tu pensi che non vengano se non lottano per obiettivi come la Champions? Non è così. Dal mia punto di vista è questa la logica, non penso che io e l’allenatore siamo in disaccordo. Il terzo tema degli infortuni voglio dire due cose: con tutto rispetto per la Roma e per i suoi tifosi è ovvio che non siamo il Manchester City. Potevo pure prendere Rice, ma non si può. Dobbiamo sapere la realtà. Un altro tema è quello degli infortuni. Oltre Dybala, che è stata per noi fondamentale, noi siamo riusciti a mettere in condizione fisica ottimale dei giocatori che avevano tanti problemi fisici. Come Zaniolo, Smalling, Dybala. I lavori tra lo staff medico per me è un assetto. Tutto quello che andrà male con Renato Sanches c’è un responsabile: Tiago Pinto. Io sono ossessionato da quel giocatore. Al Benfica l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. In passato alla Roma l’ho voluto prendere e non ci sono riuscito. Ora invece ci sono riuscito. Se avrà problemi in futuro è colpa mia. Sono convinto che con questo allenatore, con questo staff tecnico e medico e con tutto quello che Renato ha bisogno intorno possiamo tirare fuori il meglio di lui. Abbiamo fatto anche un contratto dove deve giocare un tot di partite per prenderlo."

In questa stagione resterà la stessa linea degli arbitri dello scorso anno?
“Questa è la domanda che tutti i miei amici portogallo ridono. Non voglio entrare in guerre, non voglio fare polemiche. Dobbiamo sentire quello che dicono gli arbitri e loro devono sentire noi. Personalmente ho un po’ smesso, quindi non ti so rispondere bene a questa domanda. Oggi non capisco nulla, quindi faccio fatica a rispondere.. Non riesco a capire la differenza tra Zaniolo a Napoli e Rui Patricio contro il Milan. Non è una critica a nessuno. Il potere decisionale dentro il campo è minore. Quello che noi aspettiamo dagli arbitri è sempre lo stesso: giustizia. Oggi sono ancora giovane ma faccio fatica a capire la strada che il calcio segue."

Scamacca, Marcos Leonardo, Beltran, Lukaku: se ci può spiegare la linea.
"Faccio una battuta: ho 38 anni, sono divorziato e non ho figli, sono abituato a prendere no, non è un problema. Non ho seguito attentamente tutti i nomi che ci hanno accostati. Due li abbiamo trattati: per Scamacca abbiamo parlato e non siamo riusciti per ragioni pubblicamente conosciute. Seguiamo Marcos Leonardo da 15-16 mesi, non era una situazione fatta ma l'accordo era sulla buona strada e abbiamo avuto la sfortuna che in un paio di mesi un club storico come il Santos lotta per non andare in B, il coordinatore tecnico è stato licenziato, hanno cambiato allenatore e venduto due ragazzi, quindi la situazione si è complicata. Mi è dispiaciuto, ma è ancora un obiettivo e lo conosco bene. Tutti avete riconosciuto che è stato un mercato difficile per i club che cercavano un attaccante, è stato veramente difficile. Penso che tutti qua e i tifosi sono contenti di arrivare al 28 agosto e avere Lukaku invece del 1° agosto e avere Tonino. Su Beltran e la Fiorentina non so di cosa parli, conosciamo Beltran e non so cosa sia successo con la Fiorentina, per me è tutto a posto".

La cessione Matic: era impossibile risanare la situazione? Cos'è successo con Frattesi?
"Vi piace veramente parlare dei miei insuccessi. Non voglio dire grandi cose su Matic, mi dispiace e non me lo aspettavo. Le ultime due settimane di Nemanja qua non me le aspettavo, ma sono diverso da voi su queste cose: voi prendete il lato negativo, io positivo. Siamo riusciti a prendere Paredes, non voglio perdere energie su queste cose, succedono, non merita molte più parole. Ho sempre detto che Frattesi era uno dei giocatori che mi piacevano di più, siamo liberi di scegliere, non ho rimpianti e voglio bene a tutti questi giocatori. Penso che Davide e Scamacca saranno importanti per l'Italia, voglio bene a entrambi. E in ogni casa su Frattesi abbiamo preso soldi."

Soldi che sono già utilizzabili?
"Ti ringrazio per la domanda. Ho bisogno di spiegarlo, magari per colpa mia avremmo potuto spiegarlo. Abbiamo due cose diverse nel piano del FFP: l'accordo, quando sono andato in fretta a fare i 30 milioni circa, noi siamo messi bene, tutto entra in questo piano. Dopo c'è un altro strumento che il transfer balance, che fa monitoraggio dei giocatori nella lista A Uefa tra un anno all'altro ed è difficile metterlo a posto. Abbiamo fatto 15 milioni di euro dalle future rivendite, Zaniolo no perché è andato in prestito. Questi soldi non entrano nel transfer balance. Abbiamo fatto 17 milioni di euro con Missori, Volpato e Tahirovic, loro non erano lista A ma B e quindi non contano. Ho litigato una settimana con Luis Campos per Paredes sulle cifre, abbiamo fatto 2,5 milioni di trasferimento e 2,5 di bonus e deve giocare 80% delle partite da titolare. Nel balance conta il 100%. Con i principi del FFP sono d'accordo e anche con quelli della sostenibilità, ma con questo strumento il nostro lavoro diventa difficile perché arriviamo al momento in cui i due nuovi non possono entrare in lista. È una cosa tecnica, che vi sto spiegando."

Quanto è stressante lavorare a Roma? Nella campagna acquisti erano stati presi in considerazione anche degli esterni o il portiere?
"Pure io ho capito questo, sono diventato diverso ma sono dimagrito e ho successo. Sono stanco, non lo nascondo. È difficile essere tre mesi sotto questa pressione ed ansia senza dormire e mangiare, non mi condiziona molto la pressione esterna ma voglio fare le cose fatte bene. Infatti dopo la conferenza vado in Portogallo. Penso sia normale il giudizio delle persone su queste tre partite, per fortuna e speriamo avremo 54 partite da fare. Abbiamo Spinazzola, Zalewski, e gli altri che hanno qualità, possono fare meglio come tutti noi, ma sono troppo affrettati i giudizi per tre partite. Avremo margine di crescita, siamo motivati per far meglio e lo faremo, sono sicuro. Sul portiere ancora di più. Quando sono arrivato qui la situazione portieri era un problema. Rui è stato il migliore della Conference, poi nei top della Serie A per clean sheet, ora che non è stato al livello ci facciamo domande. Se giochiamo male, lo facciamo tutti. Ho fiducia in tutti i giocatori al 100%. Se qualche agente di un portiere ti ha detto che li ho chiamati, è bugia".

Non è pericolo per i giocatori avere allenatore e gm in scadenza?
"Ho risposto prima, su questi temi dei rinnovi parliamo nelle sedi giuste e non qui. Sono sicuro che in questo momento siamo tutti concentrati su un obiettivo: fare del nostro meglio durante la sosta, poi migliorare quello che dobbiamo quando ci ritroveremo tutti, insieme ed uniti come una famiglia. Ho detto quello sulla situazione dell'allenatore, figuriamoci se mi preoccupo della mia. È l'ultimo dei problemi".

La trattativa più difficile?
"Sono veramente fortunato, l'ho detto nell'ultima conferenza stampa. Durante la prima estate non potevo uscire di casa dopo la partenza di Dzeko ed è arrivato Abraham, poi Dybala e quest'anno Lukaku. Sono trattative diverse, persone diverse, la cosa principale è far sentire ai giocatori che sono importanti. Non è tema di soldi e contratto, ma far capire che Roma è un club importante dove possono sentirsi importanti. Sono scaramantico, in tutte le sessioni mi piace portare uno così e vediamo nelle prossime. Sono molto fortunato".

Il mercato georgiano?
"Kvara è molto forte. Oggi lo scouting è più democratico, si sono tanti giocatori di Paesi non conosciuti circa 10 ani fa e oggi sono importanti anche perché tutti i club cercano di fare il meglio possibile con le minori risorse. La cosa più interessante nel calcio è che il calcio è più democratico".

Non le chiedo il voto, ma quanto è soddisfatto? C'è un rimpianto?
"La stagione scorsa avete dato un voto molto buono...si vede alla fine. Voglio essere sempre coerente con quello che dico, ho sempre detto che il mercato è il 20-30% del successo sportivo, il lavoro quotidiano è più importante. Da quando i Friedkin hanno preso il club chiaramente hanno fatto investimenti importanti, farlo evolvere dal centro sportivo allo stadio, e la squadra deve essere riflesso di questa strategia e ambizione più delle interviste e delle parole. Dobbiamo mettere i fatti. Nel mio lavoro cerco di fare il meglio e garantire migliori condizioni della scorsa stagione, se mi chiedete se sono contento? Ho sofferto tanto e lavorato tanto, non siamo mai contenti. Ho imparato male dal mio vecchio presidente che quando chiudo una trattativa potevo far meglio. Non sono mai felice. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro per rendere giustizia all'ambizione della proprietà".

C'è stata una scorrettezza per Zapata?
"Ho anche i miei difetti, sono testardo. Durante una trattativa ho qualità e difetti e ho una cosa magari non molto orientata in Italia: ho un orientamento tedesco, se dico una cosa è quella e basta. Non parlerò mai di scorrettezza, Atalanta e Gasperini possono prendere una scelta. Non posso nascondere di aver parlato con Zapata, non siamo riusciti a prenderlo e abbiamo trovato altre soluzioni. Ripeto: abbiamo parlato con lui, è stata una trattativa e alla fine non è andata in porto e non dirò mai che non lo abbiamo preso per scorrettezza".

Roma-Milan?
"Ripeto: quando perdiamo lo facciamo tutti, quando vinciamo altrettanto. Non siamo contenti della situazione, ma non c'è motivo di panico. Sono state tre partite, difficili poiché il mercato è aperto, c'è confusioni e ci sono problemi. Ma siamo consapevoli del valore che abbiamo, che possiamo fare meglio. Sono motivato e carico per tranquillizzare tutti, avremo le condizioni per migliorare dopo la sosta. Facendo paragone con mercato e risultati, manca equilibrio e so che qui è difficile a Roma. Il giorno in cui abbiamo presp Azmoun ho ricevuto 100 messaggi su Instagram e mi dicono ''vattene, sei scarso'', scarso lo sono. Prendo Lukaku e mi fanno i complimenti. I giocatori hanno qualità, l'allenatore anche, siamo consapevoli del momento ma siamo carichi e motivati per trasformare il problema in una situazione positiva. Tranquilli".

Spettro Arabia Saudita, si è parlato anche di Dybala. Avete mai avuto paura di perderlo?
"Pensavo che la domanda fosse se anche io andassi in Arabia. Ero molto contento di aver portato Dybala, qui mi avete chiesto della clausola e in tutta la stagione se n'è parlato. Abbiamo un grande rapporto con Paulo e il suo entourage, è un essere umano e professionista fantastico, abbiamo una comunicazione onesta, godiamoci il giocatore. Non ero preoccupato e almeno due stagioni possiamo goderci Dybala, poi nel momento giusto in futuro si parlerà di quello. Vi invito a fare una riflessione: quando si è detto e scritto che sarebbe andato via? Dovete riflettere sul chi e per cui si alimenta questa cosa. Non ho mai venduto aspettative fake, per cui ho un grande rapporto con lui, penso che sia contento qui e faremo tutto per continuare qui".

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