ROMA

Mourinho: "Triste il mancato appoggio della Roma nel caso-Taylor"

Lunga chiacchierata del portoghese con Ivan Zazzaroni: "Belotti resta e farà benissimo, ma per il nuovo centravanti siamo in ritardo" 

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Mourinho: "Triste il mancato appoggio della Roma nel caso-Taylor" - foto 1
© Getty Images

C'è tutto José Mourinho nella lunga intervista rilasciata a Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport. Pensieri, retroscena, ricordi, lo sguardo lungo verso quello che verrà, rimpianti e anche quanto basta di rabbia o delusione. Ad esempio quando si sfiora la ferita ancora aperta della finale di Europa League persa e dei suoi rapporti con gli arbitri in Italia come in Europa, da Chiffi a Taylor. Proprio il faccia a faccia con il direttore di gara inglese, a margine della sconfitta di Budapest contro il Siviglia, che ha portato poi alle 4 giornate di squalifica del portoghese, è raccontato come il punto più basso del rapporto tra lo Special One e il club giallorosso. "Subito dopo (si parla di una telefonata con un amico che lavora alla Uefa, ndr) sono andato al club e ho detto: da oggi e fino all’uscita della sanzione, che è già pronta, sarò io il focus di un arbitraggio triste e di un comportamento triste dei tifosi in aeroporto, oltre che del mio atteggiamento nel garage. Però adesso ho bisogno del vostro sostegno e di una comunicazione forte. Se mi chiedi quale sia stata in due anni e due mesi di Roma la cosa che mi ha fatto sentire più fragile, rispondo che non è stata la partenza di Mkhitaryan, aver perso un giocatore che mi piace tanto e aver giocato un anno e mezzo con solo 4 difensori centrali quando è normale averne 6. La cosa più triste è stata non essere appoggiato dalla società in una situazione del genere". 

Questo il punto più basso, ma Mourinho a Roma sta bene e lo ha ripetuto spesso. "Ho fatto questa scelta e non mi sono pentito - racconta -: sapevo cosa mi aspettava. Firmai per la Roma perché quando incontrai i Friedkin mi piacquero molto. Mi dissero parole che mi toccarono nel profondo. Mi piacque la prospettiva di un progetto diverso, qualcosa che in precedenza non avevo mai preso in considerazione. Ad esempio, i tanti giovani che ho fatto esordire, giovani che con me sono cresciuti in questi due anni". 

Eppure allora qualcuno pensò che la scelta fosse dovuta a mancanza di alternative...
"Non è una mia preoccupazione - dice -. Cosa mi preoccupa? La mia felicità. Qualche giorno fa commentavo  col tavolo dei miei a Trigoria una delle prime cose che il Papa ha detto a Lisbona. “Dovete ridere, dovete scherzare, pensare positivo, dovete coltivare il sense of humour”. Il mio tavolo ha tutto questo. Va tutto bene? No, ma mi diverto anche nelle difficoltà". 

Difficoltà evidenti alla voce centravanti, evidenziata con tanto di foto con il centravanti immaginario...
"La foto è stata fatta per ridere. Nessuna provocazione, non era quella l’intenzione. Mi arrabbio per un’ora e subito dopo torno positivo. Non mi deprimo, non minaccio, non dico che mi hanno promesso mari e monti e non vedo né i mari né i monti. Una cosa che non posso cambiare è la mia natura, non sono uno che racconta cazzate. Se anche la settimana prossima arrivasse Mbappé sarebbe comunque in ritardo. Questo per dire che dopo 28 giorni di lavoro, 31 allenamenti e 6 partite, in tutto 37 sedute, più riunioni di analisi tattica e altro, non avere un attaccante è un problema. A proposito, non fate casino con Belotti, resta e farà una stagione molto più produttiva".

Di nuovo gli arbitri, questa volta in Italia e questa volta Chiffi
"Ho detto di Chiffi le stesse cose che Modric ha detto di Orsato, esattamente le stesse. Sono innamorato di Modric, ma non sono d’accordo con lui quando dice che Orsato è un arbitro scarso. Orsato è bravissimo. Ho detto la mia su Chiffi e avete visto le conseguenze. Se facciamo Uefa di là e Italia di qua, mi sento meglio quando parlo di Uefa e meno di Italia. In Italia mi sono sentito aggredito, hanno violato la mia libertà di uomo. Io qui non mi sento più a mio agio".

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