"Per la Roma avrei firmato anche in bianco e me la giocherò fino alla morte per rimanere": questo passaggio, molto significativo, della conferenza di presentazione di Daniele De Rossi dello scorso 19 gennaio fa capire molto bene come mai l'allenatore giallorosso ora come ora non abbia molta voglia di parlare di futuro. Sono passati quasi due mesi e l'impronta che ha dato, sia a livello di gioco che all'ambiente, è stata seconda solo ai risultati: 7 vittorie (compresa l'ultima, il 4-0 al Brighton), un pari, una sconfitta (contro l'Inter, che è riuscito a mettere in grande difficoltà) oltre al passaggio del turno in Europa League col Feyenoord. Chiunque inizierebbe a progettare la prossima stagione con DDR ma lui, e a dire la verità anche il club, non ha fretta: vuole continuare col lavoro quotidiano a imporre il proprio credo e rincorrere il quarto posto, anche se c'è da dire che al momento, col quinto posto e il ranking Uefa favorevole all'Italia, sarebbe già qualificato alla prossima Champions.
Eppure, scrive il Messaggero, dalle parti di Trigoria è pronto un progetto per trasformare De Rossi in "mister futuro": una bozza di rinnovo di contratto biennale è sul tavolo, per allungare un rapporto che, a oggi, finirebbe a giugno. Oltretutto sarebbe anche già stato bloccato il nuovo direttore sportivo, il dopo Tiago Pinto porterebbe a François Modesto, attualmente direttore tecnico del Monza.
Insomma, è comprensibile il volersi focalizzare su un finale di stagione che ha prospettive interessanti tra campionato ed Europa League ma la Roma vuole anche delineare il prossimo progetto sportivo - di fatto questo era quello impostato con Mourinho - e ha già le idee chiare.
E De Rossi, da traghettatore per soli cinque mesi come sembrava a gennaio, può invece diventare profeta in patria e prendersi a pieno titolo il ruolo di allenatore per costruire la Roma del futuro.
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