Location da quattro stelle, cinque persone al tavolo e tante questioni su cui riflettere. Nel menù, manco a dirlo, il Milan che verrà. Subito, nell'arco delle prossime due settimane nemmeno, il tempo di ritoccare la rosa tra cessioni e acquisti - almeno un paio - con la folle idea di piazzare un colpetto da copertina. Ma cinque persone al tavolo, si diceva. La notizia è rimbalzata nella tarda serata di ieri grazie all'ottimo lavoro degli inviati di Radio Rossonera (che ringraziamo per averci concesso di pubblicare le foto) e quando più o meno tutti si chiedevano dove e quando sarebbe andato in scena l'atteso incontro tra Rino Gattuso e Gordon Singer. Del quando si è detto, il dove è Gallarate, Posteria San Rocco, il ristorante del tecnico rossonero. Con lui e il figlio del nuovo proprietario del Milan, gli stati maggiori al completo. Quindi il presidente Scaroni, il plenipotenziario Leonardo e Paolo Maldini.
Quello che si sono detti non è dato saperlo, anche se è immaginabile che per prima cosa l'occasione sia stata buona per ribadire la vicinanza della società all'irrequieto tecnico (ieri, scherzando, Maldini ha sottolineato che Gattuso è sempre preoccupato...). Dopo di che si sarà passati, come avrebbero detto un anno fa, alle cose formali. Quindi: chi serve e chi no dei giocatori attualmente in rosa. Quali sono le offerte pervenute in sede (ultima, doppia, per Rodriguez via Arsenal e Psg con lo svizzero che vorrebbe però rimanere al Milan), quali sono i tavoli di trattativa aperti e come - con che mezzi economici e quali tempi - individuare e poi regalare a Rino il centrocampista necessario per fare il salto di qualità.
I nomi noti sono quelli circolati nei giorni scorsi (da Rabiot a Milinkovic-Savic) con Leonardo che, in occasione della presentazione di Maldini, ha raffreddato gli entusiasmi dei tifosi abbassando leggermente la mira. Leo ha detto una verità parziale. Nel senso: è chiaro e indiscutibile che il Milan ha il dovere, oltre che un impegno vero e proprio, di restare all'interno dei paletti del FFP e non può dunque avventurarsi in spese anomale. Altrettanto indiscutibile è però il lavoro del club per sfoltire la rosa, cedendo gli esuberi e provando a mettere così da parte un tesoretto da utilizzare poi per gli acquisti. E gli esuberi potrebbero non essere davvero pochi.
Certamente la presenza di Gordon Singer a Milano in una fase così importante del mercato non può essere sottovalutata. Non è venuto a cercar vetrina - tutt'altro, ha lasciato spazio a Scaroni e Leo in occasione della presentazione di Maldini e ha evitato di rubare la scena con la sua presenza -, né in visita di cortesia. Il suo viaggio milanese è operativo oltre che strategico. Per chiarirci, nel limite del possibile se c'è da fare uno sforzo economico sul mercato il timbro lo può mettere solo lui. E lui è qui per metterlo. Intanto il nuovo Milan si è seduto attorno a un tavolo per fare il primo grande punto della situazione. Una cena da chiudere con un brindisi e, magari, con il botto. Lo scopriremo presto. È stato soltanto un nuovo inizio, l'inizio di una nuova era che dovrà essere per forza di cose vincente.
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