Sul futuro di Massimiliano Allegri si affaccia una vecchia conoscenza ma non è ancora abbastanza per fargli cambiare un'idea presa il giorno dopo la fine del rapporto con la Juventus (con cui ha ancora un contratto sino a giugno da 7,5 milioni all'anno) e mai cambiata nel corso dei mesi: prendersi un anno di pausa per staccare, trovare un nuovo progetto e stimolante e solo allora partire. In soldoni: il tecnico toscano non si siederà su una nuova panchina prima della stagione 2020/21, salvo clamorose proposte niente soluzioni in corsa.
I contatti più recenti sono quelli che portano a Manchester, dove la posizione di Solskjaer non è più salda come un tempo, Un gentile ma deciso no ha fermato i dirigenti inglesi che però ci riproveranno in estate, a meno di ribaltoni anticipati (in Inghilterra parlano di Pochettino). Gli abboccamenti comunque non mancano ad Allegri, non solo in Premier League dove vorrebbe provare a fare un'esperienza, visto che è da monitorare pure la situazione Paris Saint Germain: un ruolo perfetto per il toscano, come gestore di una rosa di big.
Più stimolante e stuzzicante (ma pure rischioso) un clamoroso ritorno al Milan, come ipotizza La Gazzetta dello Sport, dove potrebbe assumere un ruolo da manager: non solo lavoro tecnico-tattico sul campo, ci sarebbe pure da esplorare altre aree della società come tenere i rapporti con i procuratori. Tutto questo al netto di una situazione, quella rossonera, in divenire in virtù dei risultati altalenanti in classifica e le ipotesi di cambio proprietà. Ma chissà che non sia proprio questa la chiave giusta per riaprire la porta del Milan ad Allegri...
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