La Lazio ha "subito ingiustamente il blocco del mercato. È sotto gli occhi di tutti: la norma è stata interpretata in un certo modo, atteso che il 1° luglio era stata abolita". Così Claudio Lotito, presidente biancoceleste, a Dazn. "La mia amministrazione, essendo cosciente e consapevole, ha deciso - sapendo che la norma non c'era più - di scaricare i costi entro il 31 marzo - ha spiegato - quando ho visto il parametro ho anche detto che non c'era problema e potevamo vendere e comprare i giocatori. Questo non è avvenuto perché hanno deciso di bloccare del tutto il mercato sulla base di un indice di liquidità che io definisco 'indice di stupidità'".
La Lazio, ha aggiunto Lotito, "è in una situazione tranquilla, solida, con oltre 300 milioni di patrimonio immobiliare, senza uno stadio di proprietà, e oltre 300 milioni di patrimonio giocatori. Rischi di fallimento non ci sono. La norma è stata interpretata in modo un po' anomalo". Lotito ha, quindi, ricordato che la Lazio "non ha avuto multe dall'Uefa mentre mi risulta che altri club hanno corso il rischio di non iscriversi. Questo denota l'anomalia nell'interpretazione della norma".
Sul momento della Lazio, il patron ha affermato: "Stiamo attraversando un periodo particolare, abbiamo avuto otto infortuni. Questo è un tema che incide. Poi c'è stato un cambiamento di approccio, di modulo, si è passati da una maniera di gioco a un'altra che i calciatori hanno dovuto metabolizzare. Ma sono sicuro che, con un allenatore e giocatori di qualità, dimostreremo il nostro valore nel corso del campionato".