LA CONFERENZA

Messi: "Non volevo lasciare il Barcellona, non è stato possibile restare. Il Psg una possibilità"

L'argentino in lacrime: "Il momento più difficile della mia carriera: ho promesso che tornerò"

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Un anno fa l'addio fu scongiurato all'ultimo istante. Ora invece non è stato possibile, si è già consumato, è già realtà. E' finita un'epoca grandiosa: quella di Messi al Barcellona. E dopo la separazione annunciata dal presidente blaugrana Laporta, ora è stato l'argentino, in lacrime, a salutare: "Non sono pronto a questo addio, ma sono costretto: volevo rimanere, non abbiamo potuto. Ma l'ho promesso: tornerò".

LA CONFERENZA STAMPA DI MESSI AL CAMP NOU
Visibilmente commosso, Leo Messi si è presentato davanti ai microfoni a mezzogiorno di questo 8 agosto che diventerà una giornata storica e prima delle domande dei cronisti presenti ha voluto mandare un suo messaggio al popolo blaugrana: "Sono giorni che penso a cosa dire, ma la verità è che è veramente difficile per me trovare le parole dopo una vita passata qui. Non sono pronto, non è certo come avevo pensato. Sono arrivato qui 21 anni fa che ero bambino e ne ne vado ora che sono uomo, ho una moglie, tre figli. Una vita! Ho promesso loro che tornerò. Vedo qui i miei compagni, quelli con cui sono cresciuto in questo club che mi ha dato tanto, tantissimo, che mi ha fatto crescere e migliorare e diventare quello che sono. Per questa maglia ho dato tutto. Non ho mai immaginato un addio, un addio così. Avrei voluto farlo al limite sul campo, per salutarli, per sentire il loro affetto, per ricambiare il loro amore. Ho dato tutto al Barcellona, ho dato tutto perché questo club diventasse il migliore, il più grande al mondo".

Qual è il momento più bello vissuto a Barcellona?
"È molto difficile scegliere un momento. Ho vissuto tanti anni qua, tanti momenti positivi e negativi. È complicato, ma forse citerei il debutto, ovvero quando tutto è iniziato. Il mio sogno lì è diventato realtà. Quello che è venuto dopo è stato meraviglioso".

Come si spiega la sua mancata permanenza al Barcellona?
"Ha già detto tutto il pesidente Laporta. Era tutto accordato, ma per la questione della Liga (il tetto salariale imposto ai club, ndr) non si è potuto mettere nero su bianco. Niente più di questo. Avevamo tutto pronto, ma non abbiamo potuto firmare".

Avrebbe potuto fare qualcosa di più per restare?
"Io ho fatto tutto il possibile, il presidente Laporta ha detto che il rinnovo non è arrivato per una questione legata alle norme della Liga. Ho sentito tante cose che sono state dette su di me, ma io volevo restare e ho fatto di tutto. Abbiamo fatto di tutto".

Il suo futuro sarà al Paris Saint-Germain?
"Il Psg è una possibilità. In questo momento non ho chiuso con nessuno. Vari club si sono interessati a me dopo il comunicato del Barcellona, ma non c'è niente di chiuso. Stiamo parlando, è ovvio".

Come sarà cambiare la sua carriera e la sua vita?
"Sono bloccato, ancora non riesco a credere di dover lasciare questo club e questa città, cambiando completamente vita. Ho vissuto 16 anni in prima squadra, per me sarà sempre la stessa cosa. Ora devo niziare da zero e ripartire, sarà un cambiamento duro per me ma soprattutto per la mia famiglia. So però che ci adatteremo".

Può esistere un Barcellona senza Messi?
"Il Barcellona ha una grandissima squadra, continueranno sicuramente ad arrivare altri giocatori. I calciatori passano, il club resta ed è sempre la cosa più importante. La gente si abituerà. All'inizio sarà strano, ma qui ci sono buoni calciatori, una grande rosa... Tutto si risolve col tempo".

Che emozioni sente dentro di sé oggi?
"Sento tristezza perché lascio il club che amo. Non mi sarei mai aspettato questo momento oggi, perché non ho mai mentito e ho detto sempre la verità. L'anno scorso volevo andarmene, questo no. Per questo motivo sono triste".

Sente di aver creato false speranze insieme al Barcellona?
"No, eravamo tutti convinti di farcela. Per questo era tutto pronto, non sembravano esserci problemi e con la gente siamo sempre stati sinceri. Io non ho ingannato nessuno, ho già spiegato perché non è arrivato il nuovo contratto coi blaugrana".

Le piacerebbe dire addio al Barcellona tra le mura del Camp Nou?
"Chiaramente sì, mi sarebbe piaciuto farlo già adesso. Io per questa gente farei di tutto, mi piacerebbe ricevere l'omaggio dei tifosi al Camp Nou".

Ci racconta cos'è successo dopo l'elezione del presidente Laporta?
"Siamo stati a mangiare insieme e dopo quella cena ero abbastanza convinto che avremmo trovato una soluzione, che sarei potuto restare al Barcellona. Il mio contratto non è mai stato un problema".

Cosa vuole dire a Javier Tebas, presidente della Liga?
"Non lo so, so solo che non sono potuto restare al Barcellona per il debito del club e per la questione della Liga. A Tebas non ho mai detto nulla e oggi non ho nulla da dire. Ci siamo incrociati tante volte e salutati cordialmente, non ho alcun problema con lui".

Che obiettivi si è posto per il dopo-Barcellona?
"Voglio continuare a competere ad alti livelli e vincere titoli. Ho visto Dani Alves vincere la medaglia olimpica col Brasile e voglio seguire i suoi passi, sono vicino. La mia intenzione era restare, non è potuto succedere e ora devo cercare una nuova strada".

Ci spiega la tanto chiacchierata foto coi giocatori del Psg
"Ci siamo ritrovati tutti, ero a Ibiza con i miei amici Di Maria e Paredes ed è venuto anche Neymar. Poi si è aggiunto Verratti. Mi hanno detto di trasferirmi al Psg con loro, ma era solo uno scherzo e una casualità. A quella foto si è data un'importanza che non aveva".

C'era la possibilità di tagliare il suo stipendio pur di restare al Barcellona?
"Avevo abbassato del 50% il mio stipendio, ma questo non era sufficiente. Ho letto che il Barcellona mi avrebbe chiesto di tagliarmi lo stipendio di un altro 30%, ma questa non è la verità. Si dicono tante cose che non sono vere purtroppo".


  

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