PARLA L'AD

Juve, Arrivabene si nasconde su Pogba: "Non era oggetto dell'incontro"

L'ad bianconero resta abbottonato: "Gli agenti di Paul sono gli stessi di Kean e di Pellegrini. La stagione? È una fase di ricostruzione e arrivare in Champions è una buona cosa”

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Nel giorno dell'ultima partita della stagione allo Stadium, l'attesa era tutta per l'incontro alla Continassa tra le Juve e l'entourage di Paul Pogba. Ma Maurizio Arrivabene ha provato a smorzare gli entusiasmi dei tifosi bianconeri, smentendo ogni trattativa con il centrocampista francese. "Chiariamo una cosa: Pogba è un giocatore del Manchester United e quindi serve rispetto per lui e per la sua squadra. Detto questo, i procuratori di Pogba sono anche quelli di Kean e di Pellegrini e normalmente ci si incontra. Ma Pogba non era per niente soggetto dell'incontro", ha detto l'amministratore delegato del club torinese.

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In realtà, nel vertice con l'entourage di Pogba guidato dall'avvocato Rafaela Pimenta, agente che cura gli interessi del francese dopo la morte di Raiola, si è parlato per capire se davvero è possibile intavolare una trattativa tra la Juve e il nazionale transalpino, che è in scadenza col Manchester United ma ha richieste d'ingaggio sicuramente molto alte.

L'incontro è dovuto servire per capire i margini di un'eventuale trattativa. Se da una parte c'è la volontà di Pogba di tornare a Torino, dall'altra c'è una proposta economica più bassa rispetto a quelle del Psg, che è molto interessato all'acquisto e oggi è da considerarsi comunque avanti. I bianconeri puntano dunque sul fattore "sentimentale": l'idea sarebbe quella di mettere sul piatto 7,5/8 milioni a stagione più bonus per arrivare in doppia cifra, sfruttando anche gli sgravi fiscali del Decreto Crescita.

Ovviamente la decisione spetterà al francese, che allo United guadagna 15 milioni e quindi dovrebbe fare uno sforzo importante da questo punto di vista. Dietro i vantaggi del Decreto Crescita ci sono le speranze della Juve, che darebbe a Pogba sostanzialmente lo stesso ingaggio che avrebbe riservato a Paulo Dybala prima della rottura e magari anche quella maglia numero 10 che proprio il francese si era tolto nell'estate del 2016 e che solo dopo un anno passò all'argentino. Di sicuro, la Juve fa sul serio per riportare Pogba a casa.

La Juve, comunque, dovrà muoversi sul mercato, soprattutto a centrocampo. “Partiamo dalla disponibilità, che è legata alla sostenibilità. L’ho detto con l’acquisto di Vlahovic, la mossa di gennaio era stata fatta per anticipare il mercato. Come costudiremo la squadra? Su quella che è la sostenibilità, ma soprattutto con un bilanciamento tra giovani ed esperti. Per correttezza, se volessimo parlare con Pogba prima dovremmo parlare con lo United. È un gentleman agreement tra le squadre. Sul discorso del centrocampista sono d’accordo, stiamo valutando. Serve un corretto equilibrio tra difesa, attacco e centrocampo, ma assolutamente il discorso fatto ci sta”, ha aggiunto Arrivabene.

Che ha poi fatto un bilancio di questa stagione senza trofei: "Considerando lo scorso anno, con il quarto posto all’ultima giornata grazie al pareggio del Napoli e considerando quest’anno, con l’obiettivo che era la Champions… l’obiettivo è raggiunto. Se non vinci lo scudetto il rammarico c'è eccome, i campionati vanno vinti. Ci troviamo di fronte ad un ricambio generazionale è normale che si debba ricostruire. La vittoria è l’unica cosa che conta, oggi o domani. È una fase di ricostruzione e arrivare in Champions è una buona cosa”.

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