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Corsi e ricorsi: Allegri può diventare il successore di Conte a distanza di undici anni

Tutte le indiscrezioni portano al passaggio di Antonio alla Juventus e di Max al Napoli

17 Mag 2025 - 10:59
 © Getty Images

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Adesso non sembra proprio il momento di pensare al futuro. C'è da guadagnarsi uno scudetto che avrebbe un sapore unico nel comunque ricco palmarès di Antonio Conte. Eppure il futuro è lì, a un passo. Il richiamo della Juventus è sempre forte per chi l'ha guidata in campo e poi in panchina, contribuendo in maniera concreta a tanti successi. Sono molti gli indizi che fanno pensare che Conte, a prescindere dalla conquista del titolo, tornerà a Torino. Tra gli altri il silenzio di De Laurentiis, spiegabile anche con la necessità di non turbare un gruppo che deve essere lasciato tranquillo in vista della volata tricolore.

Questa volta, però, il presidente non vuole ritrovarsi con il cerino in mano, come è capitato con l'addio imprevisto di Spalletti dopo lo scudetto di due anni fa. Preso alla sprovvista si è buttato su Rudi Garcia dando inizio a una stagione complicatissima, finita con altri due cambi in panchina e una classifica deficitaria che non ha portato nemmeno al più misero dei posti in Europa. Questa volta De Laurentiis ha già pronto il sostituto: Max Allegri, per un avvicendamento in panchina che ripete, undici anni dopo, quello che è successo nell'estate 2014, quando Conte lasciò la Juve e Andrea Agnelli andò a pescare l'ex allenatore del Milan che lo aveva esonerato proprio nel gennaio di quell'anno. 

Sicuramente avrà inciso il ricordo di quanto avvenuto allora. Aver sostituito un allenatore sempre sul pezzo, un martello della preparazione fisica e dell'organizzazione tattica con uno più malleabile, meno maniacale e più morbido nella gestione del gruppo, ha portato alla Juventus cinque scudetti consecutivi più varie coppe nazionali e due finali di Champions. Certo, allora aveva a disposizione dei campioni di valore assoluto ma una caratteristica di Max che piace molto al presidente è che, a differenza di Conte, è un aziendalista che non chiede troppi sforzi sul mercato. De Laurentiis e Manna si stanno già muovendo, come dimostra l'attivismo nei confronti dello svincolato De Bruyne, senza consultare l'attuale allenatore. Un altro indizio del fatto che l'addio sembra imminente.

In casa Juve, comunque, i giochi sembrano ormai fatti. Tudor guiderà la squadra fino a fine stagione, Mondiale per club compreso, e poi lascerà a prescindere dai risultati ottenuti (la conquista di un posto in Champions e una bella figura nella competizione iridata negli Usa non basteranno comunque a garantirgli il futuro). Dopo più di un decennio, insomma, la storia sembra destinata a ripetersi a dimostrazione che certi allenatori non passano mai di moda

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