La Fifpro: "Non giocate in Serbia"

"Stipendi pagati in ritardo, minacce e violazioni dei diritti"

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Andate ovunque, ma non in Serbia. Il messaggio, inquietante, arriva dalla federazione internazionale dei calciatori, che ha motivato con stipendi pagati in ritardo, pressanti inviti a cambiare aria per chi si fa troppo insistente, "flagranti violazioni dei diritti dei giocatori", il suo consiglio. La Fifpro invita i giocatori a non firmare contratti con club della Serbia in questa finestra di mercato, definendo il Paese un "ambiente senza legge".

Nel 2016 la Federcalciatori ha rilevato che il 68% dei giocatori in Serbia ha ricevuto i propri emolumenti in ritardo e che quasi il 90% di coloro che lo hanno sollecitato hanno ricevuto pressioni per andarsene. E ora la situazione sta ancora peggiorando. Inoltre, si sottolinea che la lega calcio serba ha rimosso i rappresentanti dei giocatori da un organismo deputato a dirimere le questioni tra calciatori e società, mettendovi a capo due persone legate con i principali club locali. Il segretario generale della Fifpro, Theo van Seggelen, ha sollecitato la lega a revocare tali decisioni, definendole "una flagrante violazione dei diritti fondamentali dei giocatori professionisti".

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