Citroën: svelata la monoposto della nuova era elettrica
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Nissan punta sulla solidità, Jaguar e Porsche ridisegnano i propri equilibri, mentre Citroën debutta portando una ventata di novità nel mondo Stellantis.
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La Stagione 12 della Formula E è pronta a partire. Dal 27 al 30 ottobre, con i test di Valencia, inizierà il nuovo capitolo dell’elettrico mondiale. L’appuntamento per la prima gara - a San Paolo, in Brasile - è già vicino: 6 dicembre. Tra conferme, mosse di mercato e volti nuovi ecco chi sono i 20 piloti sulla griglia di partenza.
Nissan, l’isola della stabilità
Nissan si tiene stretta il suo gioiello: il Campione del Mondo in carica Oliver Rowland. L’uomo che ha portato il titolo alla casa giapponese resta il punto di riferimento per tutti: con la vettura attuale, la GEN3 Evo, nessuno è stato veloce come lui: quattro vittorie, sette podi totali, un titolo piloti già ipotecato a metà stagione e conquistato con due gare d’anticipo. In Formula E non c’era mai riuscito nessuno. L’architetto ai box del trionfo Nissan, l’italiano Tommaso Volpe, ha scelto quindi di confermare in blocco il gruppo di lavoro e ha dato ancora fiducia a Norman Nato. Il francese è una seconda guida affidabile, ma i suoi punti sono mancati per conquistare anche i titoli Team e Costruttori, andati a Porsche. Quest’anno il pilota di Cannes deve dare di più.
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Nissan a parte, il mercato della Formula E è stato un domino. Anche se questo sarà un anno di transizione, i cambi di casacca sembrano aver anticipato le strategie future, in previsione del debutto della GEN4, ancora più potente e veloce.
Cassidy lascia Jaguar, rivoluzione Stellantis
L’addio di Nick Cassidy al team Jaguar TCS è stato il punto di svolta. Un colpo che ha rimescolato metà della griglia. Il neozelandese passa al gruppo Stellantis e vestirà i colori della Citroën, la vera novità della stagione 12. Un marchio che dopo aver scritto la storia dei rally entra nella serie elettrica. Accanto a Cassidy ci sarà il due volte campione elettrico Jean-Éric Vergne. Esperienza e talento in egual misura.
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La struttura che gestirà Citroën è quella monegasca di MSG (ex Maserati), ma sarà una squadra clienti solo sulla carta. Stellantis punta forte su questa coppia di piloti, almeno quanto su quella del team DS.
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Il nome che tutti volevano dopo l’annuncio dell’addio alla Formula E di McLaren era quello di Taylor Barnard, ventenne britannico arrivato dalla Formula 2, che nel suo anno da rookie sulle monoposto a batteria ha riscritto più di un record: più giovane pilota a ottenere una pole position, più giovane a fare un podio (ben 5 nella sua prima stagione da titolare). Gli è mancata solo la vittoria, ma avrà ancora 9 mesi per sfilare questo primato al suo nuovo compagno di squadra, il tedesco Maximilian Günther. Giovani, veloci, imprevedibili, DS ha scelto una coppia per il presente, ma anche per il futuro.
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Le mosse di Jaguar e Porsche
Se Cassidy è andato via, Jaguar ha risposto con classe. Al suo posto arriva António Félix da Costa. Il portoghese chiude un rapporto oramai logoro con Porsche e abbraccia un progetto che cerca riscatto. Dopo i rimpianti del 2024 - titolo piloti perso per non aver voluto dare ordini di scuderia – e le montagne russe del 2025 – inizio da incubo, finale da dominatori - Jaguar ci riprova con una coppia d’assi. Ma chi sarà il pilota di riferimento? Da Costa non arriva certo per fare la seconda guida e il confermato Mitch Evans non cede la posizione a nessuno, neanche al suo compagno di squadra. È scritto nero su bianco sul suo contratto. È la coppia più forte, lo dicono i numeri (in due 26 vittorie in Formula E, nessun box ne ha di più), ma è potenzialmente esplosiva. I rapporti tra i due sono sempre stati buoni in pista, ottimi fuori, ma se dovessero giocarsi il Mondiale gli equilibri potrebbero saltare. Insieme a da Costa è arrivato anche il Team Principal Ian James, in uscita da McLaren, uno che ha già vinto due volte il Mondiale Elettrico con Mercedes.
Per sostituire da Costa, in casa Porsche hanno sfogliato a lungo la margherita: chi affiancare al Campione del Mondo della stagione 10 Pascal Wehrlein? La scelta è caduta su Nico Müller, pilota reduce da un anno incolore con Andretti, ma il tedesco ha un carattere meno focoso del suo predecessore e conosce già la vettura.
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Eriksson e Drugovich, le scommesse dei team clienti
In Formula E si sta affacciando una nuova generazione di piloti, un ricambio necessario e favorito dai test per i rookie che hanno concesso sempre più opportunità ai giovani. Ora chiedono spazio. Uno di questi è il terzo pilota dell’Aston Martin F1 Felipe Drugovich. Brasiliano classe 2000 - campione di Formula 2 nel 2022 - che aveva disputato i test di Berlino e Roma nel 2023. Risultato? Miglior tempo in tutte le sessioni. La cosa non era sfuggita nel paddock e dopo altri test positivi - nel 2024 con Maserati – la scorsa stagione è arrivato il debutto in gara con Mahindra. Chiamato a sostituire De Vries a Berlino, Drugovich ha ottenuto un ottimo settimo posto in gara 2. Tanto è bastato al team Andretti per decidere di ingaggiarlo. Al suo fianco Jake Dennis, il Campione del Mondo della stagione 8 che non è stato più capace di essere costante ad alti livelli.
CUPRA Kiro e il puzzle che si chiude
Se Andretti con queste scelte si allontana dall’orbita Porsche - anche se avrà ancora la power unit made in Stoccarda - il team clienti di riferimento per la casa tedesca è diventato Kiro Cupra. Da quando la struttura ex NIO ha trovato stabilità economica con la nuova proprietà statunitense, la crescita è stata verticale e il vero acquisto della squadra è stata la conferma di Dan Ticktum. Il talento britannico - definitivamente sbocciato nella seconda parte della stagione fino a conquistare la sua prima vittoria a Jakarta - era l’altro uomo mercato. Porsche ha pensato a lungo di portarlo nella squadra ufficiale, poi ha optato per una scelta più conservativa e ha lasciato il genio un po’ ribelle in un team dove oramai si sente a casa. Accanto a Ticktum, colpo a sorpresa, correrà Pepe Martí, all'anagrafe Josep Maria Martí Sobrepera. Nella scelta del 20enne spagnolo ha avuto un peso il brand Cupra, partner del Team Kiro. Martì è cresciuto nell’orbita Red Bull e nel 2025 ha vinto tre gare in Formula 2. Non un brutto biglietto da visita.
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L’altro team a fare la scommessa è stato Envision. Frijns addio, benvenuto a Joel Erikson, svedese che aveva esordito in Formula E nel 2021 con Dragon e che quest’anno trova un sedile da titolare nella squadra dove aveva sostituito quello che sarà il suo compagno di squadra: Sebastien Buemi. Il veterano ha dimostrato di essere ancora veloce, una vittoria a Montecarlo e tre podi valgono la conferma.
Mahindra e Lola-Yamaha ABT, la via della stabilità
Mahindra e Lola-Yamaha ABT seguono la stessa filosofia: niente rivoluzioni. La casa indiana ha confermato Nick De Vries e l’italo-svizzero Edo Mortara. Una formazione con il Campione e il Vicecampione della stagione 7, sulla carta una delle lineup più talentuose. Nel 2025 in totale sono arrivati cinque podi, (tre per De Vries e due Mortara), ma la M11Electro era apparsa troppo fragile. Se troverà competitività nelle gare che richiedono maggiore gestione dell’energia li vedremo spesso davanti.
Anche Lucas di Grassi e Zane Maloney restano al loro posto. Il progetto Lola-Yamaha è giovane che ha bisogno di stabilità, per questo ABT ha scelto la conferma del brasiliano - vero e proprio ambasciatore della serie elettrica e recordman di presenze in Formula E (147 gare) - e del barbadoregno Maloney, chiamato a fare meglio degli zero punti conquistati nella sua stagione di debutto.