GP AUSTRALIA F.1

Verstappen taglia corto: "Caso-Horner? Non mi interessa, penso solo al mio lavoro"

Il tre volte iridato deciso a replicare all'Albert Park di Melbourne le prime due vittorie stagionali: "Mercedes? La Red Bull è dove voglio essere". Alonso: "Sul futuro decido io"

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Verstappen taglia corto: "Caso-Horner? Non mi interessa, penso solo al mio lavoro" - foto 1
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"Penso che sia stato sicuramente il miglior inizio di un anno per me personalmente in macchina. È solo un buon equilibrio, ma penso che anche come squadra abbiamo lavorato molto bene, senza troppi errori. Quindi, ovviamente, sono molto contento e spero che possiamo continuare così. Cerchiamo di continuare a imparare cosa possiamo fare meglio, ma è stato molto positivo. Per quanto riguarda la vicenda-Horner, da quello che vedo viene gestito tutto nel modo corretto. Non entrerò in ulteriori dettagli su questo fronte perché non ne so di più. E non voglio nemmeno saperlo perché non è il mio lavoro né il mio compito all'interno della squadra. Per me resta comunque facile mettermi in macchina e correre nonostante tutto. Ci sono persone fantastiche anche al box, questo non è cambiato come si vede dai risultati ottenuti come squadre". Parlando con i media nel paddock di Melbourne, Max Verstappen insiste che il caso-Horner non interferisce sulla sua performance e prende ancora una volta (e molto significativamente) le distanze dalla vicenda stessa, mettendo invece in guardia i rivali (Ferrari e Mercedes in testa) sulla sua concentrazione e sul potenziale della RB20 che d'altra parte (con il campione olandese e con il suo compagno di squadra Sergio Perez) ha fatto doppietta nei primi due GP stagionali in Bahrain e Arabia Saudita. 

Quanto al suo futuro e alle parole di Toto Wolff, che aveva ammesso che "gli piacerebbe" ingaggiare l'olandese. "La Red Bull è dove voglio essere. Penso che ci siano tutte le ragioni per essere felici, giusto?", ha tagliato corto.

Verstappen taglia corto: "Caso-Horner? Non mi interessa, penso solo al mio lavoro" - foto 3
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Da parte sua, Sergio Perez si dice piuttosto... preoccupato dell'eventuale partenza di Verstappen dalla Red Bull: "Per quanto ne so, penso che Verstappen abbia un contratto con la squadra ed è pienamente impegnato con la squadra. Sarebbe ovviamente un duro colpo per la squadra se dovesse andarsene. In questo momento tutti nel team stanno lavorando davvero bene insieme, l'intero gruppo di ingegneri è davvero unito".

Determinati a voltare pagina dopo un primissimo scorcio di campionato che vede Mercedes solo quarta tra i Costruttori sono Lewis Hamilton e George Russell:

"Penso che abbiamo una gran macchina. Ovviamente non siamo contenti della prestazione in queste prime due gare. Ma penso che ci sia molto più potenziale che non abbiamo ancora tirato fuori. Questo è ciò su cui tutti si concentrano: cercare di comprendere la macchina. Speriamo che questo fine settimana sia un passo avanti. È stata fatta un'enorme mole di lavoro, lavoriamo tutti a testa bassa. Da parte mia penso positivo Abbiamo fatto due gare non eccezionali, ma c'è ancora molta strada da fare". (Lewis Hamilton)

"Abbiamo fatto solo tre giorni di prove e due gare. Abbiamo imparato tanto e a Melbourne proviamo molte cose sulla macchina per capire meglio come ottenere il massimo da questa situazione". (George Russell)

Gran voglia di fare bene nella sua città d'origine per il "local boy" Oscar Piastri:

"È una gara speciale per me. Per tutti i piloti è un privilegio correre nel proprio Paese".  

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Terzo un anno fa a Melbourne, Fernando Alonso non si dice distratto da chi lo "tira per la giacchetta" a proposito dei piani futuri: "Non voglio aspettare fino all'estate (per prendere una decisione, ndr), perché non sarebbe corretto per me e per la mia attuale squadra, a livello di opzioni per il 2025. Però non voglio farmi prendere dalla fretta e perdere di vista gli obiettivi più ravvicinati. Sono concentrato sulle cose che vorrei provare in macchina adesso, non è il momento di pensare al prossimo anno. È sempre stato cosi'. Essere padrone del mio destino a volte mi ha aiutato, altre volte meno. Scelgo quando parto e quando arrivo in un team, scelgo quando lascio la F1 e quando torno. Adesso sceglierò cosa fare l'anno prossimo e non seguirò quello che fanno gli altri, non detteranno il mio destino. Lo farò da solo, nel bene e nel male è proprio quello che sono".  

Missione-podio per l'idolo di casa Daniel Ricciardo che lungo i viali di Albert Park ha una bella occasione di dare un segno di vitalità al suo team (Racin Bulls) dopo aver sofferto più del... lecito il confronto interno con il compagno di squadra Tsunoda:

"Le prime due gare non sono andate bene, ma questo week-end voglio essere competitivo. Salire sul podio? È un sogno per ogni pilota salire sul podio di casa. Per arrivarci, penso che probabilmente ci vorrebbe una gara come quella dell'anno scorso. Faremo del nostro meglio".   

Da ricordare che Ricciardo non è mai salito sul podio del suo GP di casa. O meglio, ci era riuscito dieci anni fa (secondo con la Red Bull), per poi essere squalificato per irregolarità tecnica in sede di verifiche. 

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A beneficiare della squalifica di Ricciardo fu in quella occasione Kevin Magnussen. Il pilota danese del Team Haas debuttò in Formula Uno proprio in quella occasione, qualificandosi in seconda fila con la McLaren-Mercedes e chiudendo il suo primo GP in terza posizione (davanti al ben più esperto compagno di squadra Button), salendo poi sul secondo gradino del podio grazie all'estromissione dell'idolo di casa. Impresa, quella di salire sul podio, che a Kevin non è mai più riuscita e che appare decisamente fuori dalla sua portata anche quest'anno...

"Il mio debutto dieci anni fa qui in Australia? È stato pazzesco quel primo fine settimana, quindi ho tanti ricordi. Sono successe molte cose da allora. È una cosa bella, sono orgoglioso di essere salito sul podio nella mia prima gara, ma allo stesso tempo è molto frustrante non essere più riuscito a tornare sul podio".  

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