PAGELLE CATALANE

Verstappen oltre ogni ostacolo. Sainz: non ci siamo. Perez: più fatti, meno parole!

Fari puntati sul campione in carica e sul ferrarista monegasco, ma a Barcellona la lista di buoni e cattivi è piuttosto lunga.

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MAX VERSTAPPEN: VOTO 10 Raddrizza un fine settimana infarcito di contrattempi, mettendo a segno una vittoria insperata dopo il dritto iniziale nella ghiaia ed il DRS dal funzionamento "random". Merita 9,5 di suo. La doppia cifra la raggiunge con l'aiutino del ponte di comando Red Bull che ricorda a Sergio Perez i termini del suo contratto. Max passa e ringrazia con un buffetto via radio che a qualcuno può aver ricordato (senza peraltro sfiorarne le vette) certe "gentilezze" di Senna con il buon Berger. Altri tempi, altri uomini forse.  

CHARLES LECLERC: VOTO 10

Purtroppo per lui, solo nelle nostre pagelle il ferrarista fa pari con Verstappen a Barcellona. Pole position da urlo e padronanza assoluta della situazione nel GP, fino al blackout meccanico appena oltre il primo terzo della distanza. Non ha colpe lui, non ne assegna ad altri, si rimbocca le maniche della tuta e punta tutto sulla sua Montecarlo dove - ed è un gran bene - si torna subito in pista. Barra dritta sul Mondiale ma il grado di difficoltà della sfida sale di una tacca. Facciamo pure due.  

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GEORGE RUSSELL: VOTO 8,5

Ormai stabilmente davanti al sempre più enigmatico compagno di squadra, George centra il secondo podio stagionale ed il sesto risultato utile consecutivo su sei gare, tute portate a termine nella top five della classifica: quarto, nove punti davanti a Sainz, undici dietro a Perez. Mette in pista una prova solida, leggendo alla perfezione o quasi attacco e difesa (la bagarre con Verstappen ha dentro tutto questo). Se la Mercedes crescerà ancora, la prima vittoria in un GP entro l'anno è da mettere nel conto (da parte della concorrenza).

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CARLOS SAINZ: VOTO 4

Uscito di scena Leclerc, alla Ferrari.... non si apre il paracadute.Mercedes può puntare su Russell, Red Bull può contare su Perez (sfoghi a caldo e ininfluenti del messicano a parte), Maranello si interroga sul ruolo di Sainz dentro una stagione che - partita alla grandissima - nell'ultimo mese si è complicata. Pasticcia con il launch control al semaforo, tira dritto nella ghiaia dopo pochi giri e quindi, soprattutto, non è lì dove dovrebbe essere quando Leclerc abbandona: alle sue spalle o comunque nei pressi, a puntellare la causa ferrarista. Non a caso, oltre a Leclerc, anche la Scuderia deve lasciare ai diretti rivali la testa della classifica generale.

LEWIS HAMILTON: VOTO 7,5

Depistante, a diri poco: voto alto per la straordinaria rimonta ma... Lewis, chi ti capisce è bravo! Dopo il contatto del primo giro con Magnussen chiede al box se non sia il caso di lasciar perdere. Poi si ricompone e risale come un forsennato la classifica Prima del "prego, s'accomodi" finale a Sainz però si era ancora una volta ritrovato alle spalle del compagno di squadra. Fa tutt'ora strano pensare ad un ultimo giro di giostra così deludente per uno che ha acchiappato per sette volte il codino. Ma sembra ogni GP che passa lo scenario più consolidato.   

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SERGIO PEREZ: VOTO 7

Parafrasando un modo di dire anglosassone, "i bravi ragazzi vanno in paradiso, i cattivi ragazzi vanno dappertutto". Perez e Verstappen, appunto. "Checo" mette a segno un sorpasso d'alta classe su Russell, lì dove Max aveva sudato sette tute ignifughe con lo spilungone inglese. Poi polemizza con il team che lo invita ad usare le buone maniere con il proprio capitano: "Non è giusto", "poi ne parliamo": Sergio, se vuoi a tutti i costi impuntarti, mettiti di traverso, ma in pista! Il resto è teatro, anzi teatrino.

FERNANDO ALONSO: VOTO 6

Okay, siamo di manica un po' stretta, considerando che - partendo dal fondo - ha rimontato metà del plotone, chiudendo nono. Ma il voto (sempre, nelle nostre pagelle) si estende al quadro generale aggiornato all'evento specifico. E Ferrnando (nono al traguardo) ha raddoppiato il proprio bottino ma si tratta di due soli punti: nono posto, come all'alba de Mondiale in Bahrein, prima del nulla da Jeddah a Miami. Fanno quattro contro i... trenta di ESTEBAN OCON (VOTO 7) che anche a Barcellona ha preceduto il due volte iridato, chiudendo settimo.

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MICK SCHUMACHER: VOTO 5

Con lo scomodo Magnussen subito a fondo ed un primo giro chiuso al sesto posto, da Mick ci si sarebbero aspettati i primi punti iridati in carriera, e proprio sulla pista teatro di alcuni dei successi più emblematici del padre (compreso il primo al volante della Ferrari). Invece niente, anche stavolta. Meno incline all'errore rispetto all'anno scorso (Jeddah a parte), il tedesco non punge ancora, nonostante la Haas-Ferrari consenta di osare. Ecco, appunto: si tratta di osare. Ad averne, si capisce. 

VALTTERI BOTTAS: VOTO 7,5

Valtteri tiene... Bottas. Invece di essere via via riassorbito dal gruppo, il finnico resta piuttosto agevolmente a galla. San Budget Cap fa miracoli, evidentemente. "Ragazzi, con una strategia così non si va da nessuna parte": Altro che le "minacce" di Perez, questi sono i team radio che hanno un senso! La cabina di regia Sauber dorme sonni profondi e gli nega il terzo pit stop per il rush finale. Gli tocca farsi da parte nello spazio di trecento metri con Hamilton e Sainz: Sesto al termine di una gara da... quarto uomo.

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