La cinquantenne ingegnere aerodinamico modenese ha perso la vita nella in un incidente stradale su un'autostrada del Regno Unito.
di Stefano Gatti
Nata nel 1971 a Mirandola (provincia di Modena) Antonia Terzi - ingegnere aerodinamico di Ferrari e Wililams nel Mondiale - ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto lungo un'autostrada del Regno Unito - la sua seconda patria - nella giornata di domenica 31 ottobre. In Formula Uno è stata uno dei primi ingegneri donna a rivestire un ruolo di responsabilità: prima alle dipendenze di Rory Bryrne nei primi anni dell'epopea vincente di Michael Schumacher, poi nel team Williams che l'aveva ingaggiata nel 2002.
In Inghilterra Antonia lavorò come responsabile del reparto aerodinamica nel team di ingegneri diretto dal co-fondatore della Williams Patrick Head, lavorando sul progetto della FW25 che nel 203 vinse quattro GP, permettendo alla Williams (motorizzata BMW) di conquistare il secondo posto nel Mondiale Costruttori, alle spalle proprio della Ferrari. Disegnò poi il caratteristico muso della FW26 "Walrus" (tricheco) portata in gara nel Mondiale 2004 da Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, tornando poi ad un configurazione più tradizionale a partire dall'estate di quell'anno, con la quale il pilota colombiano vinse l'ultimo GP della stagione in Brasile.
Lasciata la Formula Uno al termine di quello stesso 2004, Antonia collaborò brevemente con Dallara, poi con la facoltà di ingegneria aerospaziale dell'Università tecnica di Delft progettando (con l'ex astronauta Wubbo Ockels e l'ingegnere aerospaziale Joris Melkert) l'avveniristico Superbus da ventitré posti in fibra di carbonio e portiere ad ali di gabbiano. Diresse poi il reparto aerodinamico della Bentley, diventando nel 2020 professore ordinario all'Università Nazionale Australiana di Canberra.