“Michael è qui, quindi non mi manca, ma non è più il Michael di prima. È diverso ed è magnificamente sostenuto da sua moglie e dai suoi figli che lo proteggono. La sua vita ora è diversa e ho il privilegio di poter condividere momenti con lui. Questo è tutto quello che c’è da dire. Purtroppo il destino lo ha colpito dieci anni fa e non è più il Michael che abbiamo conosciuto in Formula 1”. Fanno riflettere e mettono addosso tanta nostalgia e tenerezza le scarne ma significative dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa da Jean Todt a "L'Equipe".
Vedi anche Formula 1 Todt: "Schumi è un amico, ma dobbiamo rispettare la privacy della sua famiglia" L'ex presidente della FIA (Team Principal delle Rosse ai tempi dei cinque titoli iridati di Schumacher con la Scuderia) è uno dei pochissimi ammessi al suo capezzale, familiari a parte. Todt ha più volte ammesso di aver seguito (anche quest'anno) i Gran Premi di Formula Uno alla televisione al suo fianco, lasciando in qualche modo trapelare - anche prima della recente intervista - la rassegnazione per un passato che non può tornare e per una quotidianità non più modificabile. Vedi anche Formula 1 Todt: "La FIA avrebbe dovuto cancellare il GP di Singapore del 2008" Vedi anche Formula 1 Inchiesta giornalistica sull'incidente di Schumacher: "commessi due gravi errori"
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