FORMULA 1

Tanto rumore per nulla: Verstappen in fuga, a Melboune dopo il caos ... la calma piatta

Il primo scorcio del Mondiale si è esaurito in Australia con un GP caotica ma dall'esito da "business as usual"

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Tanto rumore per nulla: Verstappen in fuga, a Melboune dopo il caos ... la calma piatta - foto 1
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"Much Ado For Nothing": citando Shakespeare e una delle sue commedie teatrali più famose, al termine di una gara caotica e confusionaria (in pista e nella Situation Room)  il Gran Premio d'Australia -ha certificato una classifica finale che lancia Max Verstappen al comando del ranking e già in fuga per il terzo titolo di fila, Fernando Alonso per il terzo GP consecutivo sul gradino basi del podio e ugualmente terzo nel Mondiale, la Mercedes a sua volta terza forza (anche a livello di classifica Costruttori) e la Ferrari con il fiatone, alla prese con un bilancio di fine giornata imbarazzante, solo parzialmente mitigato dalla performance volitiva di Carlos Sainz. Dopo il via mediorientale di Bahrain e Arabia Saudita e la prova overseas di Melbourne, una pausa lunga un mese che non cambierà le carte in tavola (e le gerarchie della pista) ma sarà decisiva per orientare le scelte delle squadre a breve e medio termine. Con Verastappen lanciatissimo infatti... il 2024 è adesso.

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Una commedia teatrale o... un teatrino. A Melboune per certi versi la Formula Uno ha (ancora una volta) offerto il lato oscuro della propria luna: cosa che succede ormai da un paio di stagioni. Se la ride magari sotto i baffi Michael Masi che - proprio nel "suo" GP ha avuto modo di constatare come poco o nulla sia cambiato dopo il suo accantonamento. Ma tant'è, questo è il volto della Formula Uno attuale, piuttosto lontano ormai dal suo dna. Inutile rincarare la dose, quelli che possono invertire la rotta o almeno restituire continuità e coerenza sono nella sala comandi ed a loro tocca questo compito.

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Meglio limitarsi ai fatti ed alla constatazione iniziale, quella che porta a pronosticare una lunga ma inesorabile corsa di Verstappen verso il terzo titolo, a quel punto trampolino di lancio per missioni ancora più ambiziose. Diamo tempo al tempo, e quelli di Max sono solitamente parecchio veloci. L'olandese sembra aver sbrigato nell'arco di tre gare la "pratica" Perez (c'erano pochi dubbi al proposito anche a gennaio o febbraio, a ruote ferme).  All'Albert Park si è riconfermato anche Alonso.

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Certo, la concorrenza di avvicina: Mercedes naturalmente, probabilmente anche Ferrari. Tenere il ritmo con il quale ha iniziato il Mondiale non sarà facile per Aston Martin: il potenziale non manca, la AMR23 è una monoposto molto riuscita ma è logico aspettarsi una rimonta delle Frecce Nere e della Scuderia di Maranello: questo racconta la storia della Formula Uno e da questo punto di vista nulla (almeno in questo campo) può essere cambiato a piacimento e magari snaturato da chi regge oggi le sorti del Mondiale.

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La Ferrari intanto è sempre più alle prese con un dilemma: salvare il salvabile oppure spostare fin da subito il focus sul 2024? Puntare in tempi ragionevolmente brevi al ritorno ad una vittoria che manca ormai dal Gran Premio d'Austria di poco più di nove mesi fa o sacrificare il 2023 in favore del prossimo anno? Ragionamenti che lasciamo volentieri alla nuova cabina di regia di Maranello, oltretutto alle prese con la "partenza falsa" (quella figurata e... quella australiana) di Charles Leclerc e con la focosità di Carlos Sainz che sembra "sentire" il momento difficile del compagno di squadra e potrebbe approfittarne per provare a reclamare per sé un ruolo più centrale: ambizione più che legittima ma ulteriormente destabilizzante, dentro il panorama rosso.

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