Poche caselle libere e tanti pretendenti nel mercato piloti in vista della prossima stagione:
di Stefano Gatti
Fanno rarissime puntate nella top ten delle classifiche del Mondiale ma Haas e Alfa Romeo sono le squadre nei sogni dei piloti che puntano a debuttare in Formula Uno (ad iniziare dalle giovani promesse della Ferrar Driver Academy) e di quelli che - all'altro capo della carriera - puntano a restare a tutti i costi aggrappati al mondo dei Gran Premi. Prospettive opposte ma forse solo... all'apparenza, dentro ad un mercato piloti che sta per vivere il suo momento culminante.
Tutto è possibile nella fase calda del mercato piloti, la "silly season" durante la quale tutto è possibile. Ma non che Haas ed Alfa Romeo possano permettersi il lusso di presentarsi al via della prossima stagione con una "lineup" troppo giovane e quindi inesperta. Considerazione che autorizza Sergio Perez a credere ancora nella possibilità di schierarsi al via della sua undicesima stagione consecutiva in Formula Uno. Magari tornando... a casa, visto che l'Alfa Romeo è in fondo la Sauber dei suoi esordi (2011 e 2012), nel caso in cui Kimi Raikkonen decidesse - a giorni, forse ad ore -di non far valere l'opzione a proprio favore nei confronti del team italo-elvetico. Tutto fa pensare che Iceman possa restare e che Antonio Giovinazzi possa godere della chance di continuare a dividere il garage con il recordman di presenze nel Mondiale.
Pur senza escludere la possibilità di sostituire Alexander Albon in una Red Bull a quel punto in grado di sfidare Mercedes per il titolo Costruttori, a Perez resterebbe solo la Haas, con ogni probabilità affiancando Mick Schumacher. Un binomio equilibrato e la dimostrazione di quanto detto sopra: la strana "collaborazione" tra linea verde e "usato sicuro", tra giovani in grado di assicurare cattiveria agonistica (nel caso di Mick, anche sponsor) e piloti d'esperienza, capaci di approfittare di GP dallo svolgimento anomalo per cogliere quei piccoli punti (iridati) capaci di fare una grande differenza nei bilanci di squadre di seconda o terza fascia.
Insomma, una situazione di stallo che a sbloccare (oltre a molteplici altri fattori) potrebbero essere da un lato la decisione di Raikkonen sul proprio futuro e dall'altro la disponibilità della Red Bull a derogare dalla propria filosofia. A sconvolgere questo delicato gioco di incastri convenienze e marketing , potrebbe arrivare però il ciclone Nikita (Mazepin). Attualmente sesto nella classifica del campionato di Formula 2 ( superlicenza per la F.1 garantita per i primi sette della classifica finale) il giovane moscovita del team Hitech Grand Prix (coetaneo del connazonale Robert Schwartzman e di Mick Schumcher) ha vinto quest'anno la Feature Race a Silverstone ed al Mugello ed ora punta al debutto nel Mondiale e la Haas è la maggiore indiziata. Con l'appoggio (non solo morale) del padre Dmitry, che è il maggior azionista del colosso della chimica Uralchem e che in passato ha già dato la scalata alla Force India, poi diventata Racing Point nonchè futura Aston Martin (finita nelle mani di Lawrence Stroll che vi ha piazzato il figlio Lance) e poi alla Williams recentemente acquistata dal fondo d'investimenti USA Dorilton, nella quale vanta una robusta partecipazione Michael Latifi, l'uomo d'affari iraniano-canadese che vi ha a sua volta piazzato il figlio Nicholas.