FORMULA 1

Promossi e bocciati del GP di Spagna: Ferrari double face, bocciatura per Alonso, Norris da rivedere

Barcellona sospende e rimanda al prossimo appuntmento del Gp di Monaco il giudizio su molti dei protagonisti del Mondiale...

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I primi della classe sono sempre loro: Lewis Hamilton e Max Verstappen. Tra le curve del Circuit di Catalunya ha però "meritato" (e molto) anche Charles Leclerc che ha indubbiamente segnato un punto a proprio favore nella sfida interna con Carlos Sainz, al termine (ma soprattutto alla partenza, per il monegasco!) di un Gran Premio che ha offerto più dubbi da sciogliere - tra due domeniche nel Principato, appunto - che certezze da offrire ad un Mondiale che ha urgente bisogno di allargare la cerchia dei propri primattori.

CHARLES LECLERC: VOTO 10

Il più esperto tra i due ferraristi approfitta di un'esitazione di VALTTERI BOTTAS in partenza (a proposito: VOTO 7 di stima per l'ennesimo podio al bistrattato finlandese) e completa l'operazione con un sorpasso da applausi all'esterno della curva. Il quarto posto è una specie di scomoda predestinazione ma Charles mette in mostra una tenacia che... mette fretta alla Ferrari.

LANDO NORRIS: VOTO 5

Nei tre precedenti GP aveva stupito piazzandosi sempre nei quartieri alti della classifica senza dare troppo nell'occhio: solido ed affidabile, insomma.  A Barcellona manda in pista la propria ombra che si nasconde - anche di più - nelle acque meno profonde della top ten. Fino a perdere la terza piazza della classifica generale, offrendo pure un salvagente a DANIEL RICCIARDO (VOTO: 8) che ne approfitta subito per chiudere sesto. Il team però si aspetta ancora di più, da entrambi. 

LEWIS HAMILTON E MAX VERSTAPPEN: VOTO 10

A Max ed a Lewis il punteggio pieno non lo toglie nessuno: una spanna sopra tutti. L'olandese è in stato di grazia. Non sbaglia nulla: lo fa la Red Bull per lui, chiedendogli l'impossibile prima di arrendersi all'evidenza. Un errore grave, da sottolineatura in blu. Il sette volte iridato "incassa" il sorpasso di Max al via e - con la calma dei forti - guarda lontano: Mercedes pronostica il ricongiungimento con il rivale all'ultimo giro, lui ci arriva con sei passaggi d'anticipo. Una vittoria (la 98esima) "di tendenza": iridata!

YUKI TSUNODA: VOTO 4

Tra intemperanze via radio e conseguenti tirate d'orecchie da parte del team, il rookie giapponese finisce pure per essere appiedato dalla sua Alpha Tauri, unico ritiro della quarta prova del Mondiale e "degna conclusione" di una weekend storto che - ai tempi del liceo - il professore d'italiano avrebbe archiviato con un minaccioso: "diamoci una regolata, ma di quelle fatte bene". 

CARLOS SAINZ: VOTO 6

Più ombre che luci... La pista di casa gli offriva l'occasione di ridurre le attuali distanze da Leclerc. Gli è mancato (anche) il supporto del pubblico amico nella prima uscita in patria sulla Rossa? No, ha semplicemente patito una strategia di gara non impeccabile e magari anche ... il compagno di squadra. In più, un paio di posizioni perse al via, mentre il suo compagno di squadra - ancora lui - "esternalizzava" Bottas. Carlos è regolare, affidabile, pulito: come sia messo però a cattiveria non lo abbiamo ancora capito. Forse neanche i suoi.

FERNANDO ALONSO: VOTO 5

Lui pure bocciato sulla pista che lo ha visto due volte vincitore con Renault e Ferrari (ultimo successo in assoluto, nel 2013). Certo, Alpine lo abbandona in pista con il treno montato nel suo unico pit stop, dopo che Hamilton aveva illuminato tutti sul carattere "vincente" del doppio passaggio ai box. Fernando addossa la responsabilità al team, intanto subisce ancora da ESTEBAN OCON (VOTO: 7) che, pur senza strafare, gli sta ormai comodamente davanti.

NIKITA MAZEPIN: VOTO 5

Non si può prescindere dal pretendere il massimo - sempre e comunque - dai "Rich and Famous", anche solo in proporzione alle possibilità della modesta Haas. Quindi, ennesima insufficienza al moscovita per non aver neanche provato ad abbandonare la coda del gruppo. Il problema è che rischiamo di misurare il talento e le prospettive di valutazione di MICK SCHUMACHER (VOTO: 6) sulla base dei limiti di Nikita.

 

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