GP D'ITALIA AI VOTI

Monza da cento in pagella, Max in volo sul Mondiale. Leclerc: credici di più!

Il sedicesimo appuntamento del calendario "fotografa" fedelmente i rapporti di forze del Mondiale in corso

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MAX VERSTAPPEN: VOTO... 11  Undici come le vittorie stagionali dell'ormai quasi due volte campione del mondo. Undici come provocazione, per dire dell'intoccabilità di SuperMax che sorvola ormai questo Mondiale. Si mischia ai colleghi solo ad inizio GP: parte settimo, è terzo alla fine del primo giro, secondo al quinto passaggio. Poi il tira e molla a distanza con Leclerc per la vittoria. Il resto è storia: storia di un Mondiale ben avviato a chiudersi con un anticipo "schumacheriano". Al di là della modalità finale, Monza "timbra" il bis iridato dell'olandese, quasi un'incoronazione anticipata. 

 

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GEORGE RUSSELL: VOTO 8,5

Mai realmente in lotta per la vittoria a Monza e neanche per il secondo gradino del podio. Il terzo poi glielo regala la Safety Car. Smarcate le "mancanze", veniamo ai meriti di George, Lord of Consistency: quindici GP su sedici nella top five (sette volte sul podio), ormai a tiro di Perez per il terzo posto nel Mondiale Piloti. Gli manca solo la prima vittoria, che tarda ad arrivare ma in questo caso la giustificazione... gliela firma Hamilton che guida l'altra Mercedes, rincorre il primo successo stagionale e non può vantare il suo stesso score quest'anno! 

FIA, DIREZIONE GARA, SAFETY CAR: SENZA VOTO

La Safety Car che entra in azione con almeno un minuto di ritardo sul necessario e si affeziona a Russell invece di andare in cerca del leader, il trattorino in retromarcia con le ruote di sinistra sulla pista e le monoposto che sfilano sulla pista stessa, ma anche il caos-penalizzazioni della vigilia ed uno schieramento rimasto misterioso nel suo aspetto definitivo per ore dopo la conclusione delle qualifiche. Tutta roba troppo seria per farne materia di alleggerimento, voti, pagelle e - peggio ancora - giudizi. Che sarebbero come minimo affrettati.

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CHARLES LECLERC: VOTO 7

La pole del sabato era da dieci, la gara abbassa un po' la media. Charles in pista guida come sa, come pochi altri sanno. Però... c'è un però: la squadra gli chiede via radio di "ratificare" la scelta di anticipare il passaggio dal rosso al giallo, nel senso delle mescole (toh, lo stesso abbinamento cromatico dell'avventura ferrarista a Monza 2022). Lui conferma: e se avesse invece detto: no, tiriamo dritto? Forse Sainz al suo posto sarebbe stato più deciso. Il risultato finale sarebbe cambiato? Nessun indizio particolare lo suggerisce ed in ogni caso Max là dvanti ne aveva di riserva. Già che ci siamo, per l'angolo della dietrologia: fosse stato congelato (il GP) con Leclerc al comando, l'avremmo (più o meno tutti) messa giù così dura?

LEWIS HAMILTON: VOTO 6,5

Da campione consumato qual è, al via dall'ultima fila lascia ad altri(Sainz, nel caso specifico) il compito di aprire la strada e sbrogliare la matassa a centro gruppo. Poi si rimbocca le maniche (della tuta) e chiude quinto, subito dietro allo stesso Sainz che aveva appunto fatto il diavolo a quattro già al semaforo ("Vai, vai, ci vediamo dopo"). Solo che i primattori sono ormai tendenzialmente altri, ad iniziare dal suo compagno di squadra) e riguadagnare stabilmente il centro della scena diventa gran premio dopo gran premio un po' più complicato.

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CARLOS SAINZ: VOTO 9,5

La rimonta iniziale è da urlo: carica a testa bassa e dopo dieci giri da diciottesimo in griglia è giàa quinto. Da "Cattivissimo me" il sorpasso su SERGIO "CROCEROSSA" PEREZ (infatti non spariamo: VOTO 6 anche per via del giro più veloce del GP). La strategia è buona, è migliore di quella di Leclerc (ma soprattutto diversa). Non aveva nulla da perdere ed ha corso meno responsabilizzato e più libero di testa rispetto a Charles. Sospettiamo però che più sciolto del monegasco Carlos lo sia sempre e che questo sia uno dei suoi punti di forza. Il podio è sfumato per colpa di una Aston Martin (no, non quelle di Stroll o Vettel...) ma la performance resta da applausi.

LANDO NORRIS E DANIEL RICCIARDO: VOTO 5

Intendiamoci, la performance del duo papaya in pista non è stata poi così male, visto il trend recente. Però, giusto un anno fa Daniel&Lando da queste parti intavolavano una straordinaria doppietta e scattavano appaiati dalla seconda fila. Sappiamo tutti com'è andata a finire: l'australiano ha innescato il "casus belli" per il pasticcio finale. Il suo compagno di squadra from Bristol ha offerto (dobbiamo ripeterci) una performance senza particolari acuti.

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NYCK DEVRIES: VOTO 7

Nessuno ha guidato tre monoposto diverse quest'anno: Williams, Mercedes, Aston Martin. Tantomeno due nello stesso fine settimana. Nyck si fa trovare pronto (ci mancherebbe!) , il caos-penalizzazioni della griglia gli regala una quarta fila tutta orange con Verstappen. Riporta la Williams ai box senza un graffio e prima di quella di Latifi (ovvietà che non aumenta di una frazione di punto conquista due punti all'esordio, Unico neo di un weekend da sogno: si becca una reprimenda per aver inchiodato "in faccia" a GUANYU ZHOU durante la neutralizzazione finale. A proposito: VOTO 6,5 al rookie cinese (che ovviamente) chiude la top ten regalandosi un punticino iridato e regalandolo all'Alfa Romeo che - certo - qualcosa di più ha fatto (e vinto) nei cento anni dell'Autodromo Nazionale. Tocca accontentarsi!

SEBASTIAN VETTEL: VOTO 4

Non va oltre il decimo giro nella sua ultima esibizione monzese, sull'asfalto che lo ha visto mettere a segno nel 2008 con la Toro Rosso la sua prima vittoria nel Mondiale, per poi ripetersi due volte con Red Bull ma fallire la missione per sei anni consecutivi con la Ferrari. Si aggira nel paddock con movenze ed atteggiamenti a metà strada trail corpo estraneo e lo "scappato di casa". Ciliegina finale su un weekend impalpabile, l'infelice uscita sul presidente Mattarella. Dal suo punto di vista forse l'unico modo per lasciare il segno nella sua ultima Monza. Sapete cosa? Ne avremmo fatto volentieri a meno.

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AUTODROMO NAZIONALE DI MONZA: VOTO... 100

Verrebbe da dire: cento di questi Gran Premi ma, visto l'epilogo, meglio di no! Un'intera settimana di "Febbre Monza" chiusa da un finale da urlo rimasto strozzato in gola che il Centenario dell'Autodromo Nazionale non meritava. Restano lo spettacolo di un appuntamento unico nel suo genere, un contesto che non teme confronti, un posto magico al punto da immaginare le formula uno sfrecciarci sopra anche quando non è settembre, da sentirne il suono rimbombare in mezzo al verde. Viene quasi da chiedersi: è nato prima l'Autodromo (la A maiuscola non è un errore!) oppure il Parco? La pista è stata tracciata tra le piante o il bosco è cresciuto ad incorniciarla? 

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