FORMULA 1

"Mercedes si nasconde, noi partiamo da una buona base, nulla è scontato": Horner tra prudenza e ottimismo

Alla vigilia del primo GP del Mondiale, il Team Principal dei "Tori" non crede ai guai della Casa di Stoccarda nei test di metà mese. 

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"Non c'è dubbio che per noi sia filato tutto liscio nei test e che ora siamo i candidati a mettere fine ai sette anni di dominio della Mercedes, ma dopo aver esaminato a fondo i dati dei tre giorni di prove devo dire che preferiamo andarci cauti sulla questione". Christian Horner non si fida e... non ci casca: il Team Principal della Red Bull "restituisce" ai rivali della Mercedes il ruolo di favorita nel Mondiale e - al tempo stesso - si tiene ben stretto il ruolo di principale (se non unico...) sfidante delle Frecce Nere.

"Non possiamo sottovalutare la portata della sfida, su molti fronti. Chiaro che loro cerchino di nascondersi, è pretattica: fa tutto parte del gioco. La realtà è che loro sotto campioni del mondo da sette anni a questa parte ed è una cosa che non succede a caso: tocca noi rimontare e provare a sfidarli".

Max Verstappen e Sergio Perez coltivano sogni di vittoria (soprattutto Max...!) grazie al buon esito dell'unico test precampionato ma Horner spegne i bollori dei suoi,  senza rinnegare la bontà di base della RB16B. "Di base" per modo di dire, visto che la monoposto - lo dice la sigla stessa - è figlia di quella che ha chiuso il Mondiale 2020 con il successo dell'olandese ad Abu Dhabi, peraltro "contro" una Mercedes (secondo Bottas, terzo Hamilton) già sazia e ben poco belligerante...

"Sono una squadra eccezionale, motivati a rimanerlo. Lo abbiamo visto un paio di anni fa: avevano avuto qualche difficoltà iniziale nel precampionato, poi hanno fatto sfracelli al primo GP in Australia. L'anno scorso hanno dominato e la macchina di quest'anno è una semplice evoluzione di quella 2020, quindi vediamo chi fa cosa questo fine settimana e tiriamo le somme. In ogni caso, nulla è scontato. Ed in questo momento noi siamo contenti di partire da una buona base e di poterla sviluppare, invece di dover rimediare ai problemi di una monoposto nata male".

 

 

 

 

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