Il rapporto tra sir Lewis e la Scuderia non decolla e il tempo per invertire la tedenza inizia a scarseggiare
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Il principe cerca la sua Rossa oppure è lei, la Rossa, a cercare il suo principe? Hamilton e la Ferrari: la scintilla non scocca (non ancora, almeno) e i risultati non aiutano di certo, nonostante la vittoria-Sprint di inizio primavera a Shanghai e il più recente terzo posto di Miami (sempre nel formato breve), fin qui le uniche apparizioni sul podio di un pilota vestito di rosso, che poi era biancoblu sotto i cieli insolitamente imbronciati e a tratti tempestosi della Florida. D'altra parte, la Scuderia di Maranello si muove nell'ombra, senza il ritmo necessario per dare battaglia. Ci si aspettava molto di più da sir Lewis, ma non è solo questione di risultati, appunto. Si tratta piuttosto di atteggiamento, di coinvolgimento. Di feeling insomma. Ecco, quello proprio manca. Il sette volte iridato punta giustamente a portare la squadra dalla sua parte, ad imporre il suo punto di vista. È legittimo da parte sua. Come se dicesse: mi avete cercato, mi avete preso, ora fidatevi di me.
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La Ferrari è disposta ad andare fino in fondo? C'è sempre da tenere nel dovuto conto le ambizioni di Leclerc, altrettanto legittime. Per certo la relativa competitività della SF-25 non aiuta. Se non è un caso, poco ci manca. Serve appunto la scintilla, ma forse siamo già fuori tempo massimo. La mini-vittoria di un mese e mezzo fa in Cina non ha acceso la miccia, tantomeno ha scaldato i cuori del tifo ferrarista al di là dello spazio di una mattina. Serve un'impresa vera, serve un duello epico, qualcosa che lasci il segno e dia luogo ad un'inversione di tendenza vera e propria, magari calmando la piazza in attesa di una rimonta tecnica che in una Formula Uno dagli equilibri così sottili potrebbe arrivare e sorprendere tutti, come è successo lo scorso anno: proprio a partire da Miami per quanto riguarda McLaren (in positivo) e Red Bull (in negativo), un po' più in là invece - a fine estate e in particolare da Monza - per quanto riguarda le Ferrari.
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Tornando a sir Lewis, le occasioni per mettersi davvero "alla guida" della Ferrari non mancano, a partire dal prossimo appuntamento ad Imola, davanti al pubblico italiano.Cambierebbe tutto, come minimo l'umore dei tifosi. Meglio intanto riconsegnare in guardaroba l'outfit un po' kitsch (che a noi ricorda Eddie Murphy ne "Il principe cerca moglie", ma poi cosa ne sappiamo noi di alta moda) con il quale sir Lewis si è presentato ad un evento mondano a New Yok (il Met Gala) all'indomani del GP di Miami e di rimboccarsi invece le maniche, quelle della tuta. Il fatto è che il rapporto tra il campione di Stevenage e la Ferrari va fin dal suo concepimento ben al di là degli aspetti sportivi e la sua presenza da uomo Ferrari sul jet set fa parte del gioco. Un matrimonio di interesse, per far funzionare il quale - alla fine ma per tornare all'inizio - non serve nemmeno che la scintilla scocchi per davvero.
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