FORMULA 1

I duellanti per il titolo pronti ad incrociare nuovamente... le traiettorie. Ferrari, occasione da cogliere

Otto soli punti dividono il leader del Mondiale dal Re Nero alla vigilia di un GP che la Ferrari ha vinto per l'ultima volta quattro anni fa.

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Da Silverstone all'Hungaroring, dalla pista che ha dato il via alla storia del Mondiale settantuno anni fa a quella che - a partire dal 1986 - ha contribuito a cambiarla, facendo idealmente da ponte all'ampliamento degli orizzonti dei Gran Premi verso mercati nuovi ed esotici: in Estremo Oriente prima ancora che nel Golfo Persico. La storia lascia però subito spazio all'attualità di un duello per il titolo che nel GP d'Inghilterra si è fatto incandescente. 

Lo hanno lasciato intuire, suggerito, addirittura affermato senza mezzi termini - negli ultimi otto giorni - molti nomi che contano nell'ambiente della Formula Uno : indietro non si torna! Con l'incidente al via del GP d'Inghilterra, la temperatura della sfida tra Max Verstappen e Lewis Hamilton sembra destinata a salire ancora a salire, e già dalle curve lente ed i saliscendi dell'Hungaring, in corrispondenza con l'undicesima tappa di un Mondiale che - variazioni di calendario sempre in agguato - raggiunge proprio questo fine settimana la metà del suo cammino. Destinato appunto a farsi potenzialmente accidentato nella sua fase autunnale e culminante. Ma, ancora una volta, il focus è sul "qui e adesso" di una battaglia senza confini, le cui caratteristiche sono state in qualche modo sdoganate (con tutti i rischi del caso) dal contatto tra la Mercedes del Re Nero e la Red Bul del suo sfidante alla curva Copse. Toccherà casomai ai rispettivi datori di lavoro ed eventualmente a Stefano Domenicali vigilare sulla qualità, ma anche sulla liceità ed i contenuti di una sfida altamente spettacolare, come non accadeva da anni. Addirittura storica, tra il campione che incarna il presente (vincente) della Formula Uno ed il pilota che è comunque desinato a diventarne il padrone negli anni a venire. Comunque la si pensi al proposito.  È la storia dell Formula Uno stessa che "parla", in questi casi, in prossimità di un volta epocale, che non è solo quella dettata dal nuovo regolamento. 

Otto soli punti  (185 a 177) separano in classifica Max da Lewis dopo il "fattaccio" di Silverstone: otto, come le vittorie di Hamilton nel GP d'Ungheria. Per dire, il doppio di quelle di Michael Schumacher all'Hungaroring: un record assoluto, uno dei tanti ritoccati da Lewis, uno dei tanti che Max punta a sua volta a togliere al diretto rivale.

Un anno fa il GP d'Ungheria (dopo il doppio appuntamento di Spielberg) era "solo" la terza tappa del Mondiale e Verstappen fece del suo meglio per movimentare la gara dopo le qualifiche monopolizzate dalla Mercedes. Ci riuscì in pieno, prima danneggiando contro le barriere l'alettone anteriore della sua RB16 nei giri di schieramento, poi "rovinando" la festa (e la doppietta) alla Mercedes piazzandosi secondo alle spalle di Hamilton e davanti a Valtteri Bottas. Al termine di un GP che - pur essendo appunto solo il terzo del Mondiale - mise in chiaro i limiti della Ferrari (nonostante la terza fila di Vettel e Leclerc, davanti a Verstappen).

Per la Scuderia però la prima metà della stagione in corso - trapuntata di prestazioni promettenti ed impreziosita dal podio monegasco di Sainz e di quello (con vittoria sfiorata) di Leclerc a Silverstone - si conclude con un'altra chance di podio su una pista favorevole alle caretteristiche della SF21 e sulla quale le ultime galoppate vincenti del Cavallino sono risalgono ai successi di Vettel nei GP d'Ungheria del 2015 e del 2017: in quest'ultimo caso con Kimi Raikkonen secondo al traguardo, completando la doppietta delle Rosse! 

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