Ferrari senza smalto in Canada, Mercedes mette la Freccia

Difficile dire chi tra Leclerc, Hamilton e Vasseur abbia vissuto a Montreal il weekend più tormentato. Il Team Principal è sbarcato all'aeroporto internazionale di Mirabel inseguito dalle voci sul possibile mancato rinnovo del suo contratto a fine anno. Il monegasco si è complicato subito la vita con l'incidente nelle prove libere del venerdì, finendo per perdere (responsabilità sua, anche se fa parte del gioco) l'intera giornata di introduzione al weekend, con riflessi diretti sulla qualifica (oltretutto sfortunata) e sulla performance in una gara vissuta sul filo della tensione "strategica" con il ponte di comando. Da parte sua, nemmeno su una delle sue piste-feticcio Sir Lewis è riuscito ad uscire dal suo torpore, aggrovigliato com'è in uno stallo del quale nessuno vede una rapida via d'uscita.

In Quebec - tappa dieci di ventiquattro - la Ferrari ha ceduto alla super Mercedes canadese il ruolo di prima inseguitrice della McLaren. Il quinto posto di Leclerc e il sesto di Hamilton nulla aggiungono e nulla tolgono all'attuale trend prestazionale della Scuderia. Manca la capacità di mettere in atto una mossa "tranchante", per dirla nella madrelingua del Team Principal, al quale la mossa stessa spetterebbe per ruolo. I piloti poi fanno... la loro parte. Leclerc dà l'impressione di viaggiare a corrente alternata, alternando professioni di fede rossa ad un'impressione di scoramento e in qualche modo di "stanchezza".

Hamilton invoca a favore di microfono aggiornamenti urgenti ma subito dopo chiede di spostare il focus sulla monoposto 2026, prima che sia troppo tardi per coltivare speranze iridate anche per il prossimo anno. Intanto, sir Lewis è sempre più l'ombra di sé stesso. Uno scenario ben poco incoraggiante e l'impressione di un pericoloso sfilacciamento. Ecco appunto, occorre individuare il filo giusto e tirarlo, per dare un senso a questa stagione: la Ferrari non può permettersi di vivere alla giornata.