FORMULA 1

Dalla guerra FISA-FOCA allo scandalo a sfondo sessuale: la discussa avventura di Max Mosley nel mondo delle corse

Presidente FIA per sedici anni consecutivi, il discusso dirigente sportivo britannico aveva compiuto ottantuno anni poco più di un mese fa.

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Scompare ad ottantuno anni Max Mosley, personaggio controverso che - intorno alla metà degli anni Settanta aveva fondato con Bernie Ecclestone ed altri "assemblatori" britannici la FOCA (Formula One Constructors' Association). Personaggio chiave anche nella "guerra" che opponeva le squadre d'Oltremanica ai legalisti Ferrari, Renault ed Alfa Romo, Mosley aveva preso nel 1993 il posto di Jean-Marie Balestre al vertice della Federazione Internazionale dell'Automobile ma era stato travolto nel 2008 da uno scandalo sessuale che ne aveva determinato l'uscita di scena.

Modesto pilota negli anni Sessanta, avvocato, Mosley fu tra i fondatori della Marh Engineering, contribuendo a lanciare nei primi anni Settanta Niki Lauda e Ronnie Peterson e poi più tardi i  "nostri" Vittorio Brambilla e Lella Lombardi. Alter ego di Bernie Ecclestone in un'epoca di passaggio tra la Formula Uno romantica e quella dello show business che dura tutt'ora (certo con ben altri contorni e portata), Max Mosley era stato uno dei primi manager a cogliere il cambiamento in atto nel mondo delle corse ed a monetizzarlo,  rendendolo però al tempo stesso molto più professionale e - con il tempo - anche più sicuro rispetto al passato. Lo avevano fatto - Ecclestone ed il suo braccio destro  - guidando la rivolta degli "assemblatori" inglesi (che tutti indistintamente montavano l'otto cilindri Ford Coswrth DFV sui rispettivi telai) dichiarando una guerra senza quartiere ai Costruttori automobilistici - ed alla Ferrari in particolare - sferrata nei primi anni Ottanta e fondamentalmente scandita nelle due battaglie dall'entrata in vigore delle diverse versioni del Patto della Concordia, alcune delle quali siglate sotto la presidenza Mosley al vertice della FIA. 

 

Lo stesso Ecclestone (di dieci anni maggiore) ha così commentato la notizia della morte di Mosley dopo una lunga malattia:

"È spirato la notte scorsa. Era uno di famiglia per me, eravamo come fratelli. Da un certo punto di vista sono sollevato perchè ha sofferto fin troppo". 

Personaggio spregiudicato e molto abile nel districarsi nelle lotte di potere e nel mondo degli affari, Mosley era stato eletto nel 1993 al posto di Jean-Marie Balestre (padre-padrone della FIA negli anni Ottanta) per poi essere rieletto altre tre volte. Fino allo scandalo sessuale scatenato dal quotidiano inglese News of the World che pubblicò alcuni fotogrammi di un video nei quali Mosley prendeva parte ad  un'orgia sadomaso con alcune prostitute in uniforme nazista. La battaglia legale per il diritto alla privacy intrapresa dallo stesso Mosley (che non si ricandidò al vertice della FIA, sostituto dall'ex Team Principal Ferrari Jean Todt, tutt'ora in carica)  determinò di fatto l'uscita di scena del dirigente nato a Londra il 13 aprile 1940, sulla cui figura pesanti ombre erano già state gettate in precedenza dall'essere figlio dell'uomo politico britannico Oswald Mosley, fondatore del partito fascista britannico.  

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