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FORMULA 1

Cosa si nasconde dietro allo scatto sottotono dei campioni del mondo al "semaforo" di Sakhir?

La Mercedes ha... approfittato del filming day post-test di Sakhir per correggere i difetti di gioventù della propria W12?

di Stefano Gatti
17 Mar 2021 - 17:58

Lewis Hamilton non è certo tipo da permettersi testacoda e lunghi nella sabbia alla prima uscita dell'anno come un rookie qualsiasi ma le "esitazioni" del sette volte campione del mondo ed i contrattempi tecnici del team AMG Mercedes nei test di Sakhir hanno lasciato lasciato la diretta concorrenza... "unimpressed", indifferente. Cosa si nasconde dietro alla partenza falsa delle Frecce Nere?

Noie alla trasmissione fin da subito, problemi di surriscaldamento e nello sfruttamento degli pneumatici Pirelli di nuova generazione, una monoposto visibilmente nervosa, soprattutto al retrotreno, tanto da indurre in un paio di occasioni in errore Lewis Hamilton. Uno che - lo ripetiamo - debolezze del genere se le concede al massimo (ma pure in quel caso con il contagocce) nella caccia alla pole o nel corso di uno dei rari ruota a ruota ai quali - per la verità molto raramente, da anni a questa parte - viene costretto dagli avversari.  Senza contare (anzi... sì!) lo score largamente insufficiente a livello di cronometraggio totale, distanza percorsa, insomma il focus vero in vista del GP del Bahrain, ormai "lontano" solo una decina di giorni: 304 in totale per Hamilton e Bottas, 1645 chilometri: ultimi della fila, di una lista guidata da Alfa Romeo ed Alpha Tauri con 422 passaggi a testa (e 2283 chilometri), seguiti dalla Ferrari a quota 403 (2186). un trend loro malgrado imitato dalle altre squadre spinte dalla power unit tedesca, con Williams, McLaren ed Aston Martin rispettivamente sesta, ottava e nona nella graduatoria... long distance. Un ulteriore indizio di un "malessere" generalizzato? Non va dimenticato che - nella seconda delle tre giornate di test - Vettel è a lungo rimasto inoperoso per noie alla trasmissione simili a quelle che avevano impedito a Bottas di andare oltre una manciata di passaggi ventiquattr'ore prima, all'inizio dei test. Per arrivare fino al dubbio che, allo scopo di non stressare l'intero sistema, preservare la trasmissione stessa ed ovviare alle difficoltà nella dissipazione del calore, la PU Mercedes sia stata "sgonfiata" praticamente per l'intera tre giorni di prove.

Alla fine, poco importa che la Red Bull RB16B, emersa dai test come la "nuova" monoposto più veloce del lotto, di passaggi ne abbia coperti "solo" 369 (settima della graduatoria), per una distanza totale coperta da Verstappen e Perez appena inferiore ai tremila chilometri.

Gli avversari però non si fidano: team principals, ingegneri, piloti ... tutti quanti si sono rifiutati di abboccare all'amo, di spingersi al di là di qualche vaga speranza di un cambio di rotta nelle gerarchie. Una voce vale per tutte, viene proprio dal "campo" Red Bull" ed è quella di Dr. Helmut Marko:

"La loro monoposto è piuttosto nervosa, hanno alcuni problemi ma un team imbattuto da sette a anni a questa parte li può risolvere in tempi brevi. Noi ci siamo sicuramente avvicinati, ma credo che la Mercedes resti di base favorita. Hamilton ha girato con molto più carburante di noi ed il fatto che non sia siano  mai 'allineati' con gli altri in termini di carico di carburante dimostra che debbano sentirsi molto sicuri e che si siano nascosti".

Il dubbio della concorrenza è proprio questo: che le Frecce abbiano fatto "sandbagging", giocato a nascondino. Spingendoci un po' oltre, a livello di semplice ipotesi, viene il "sospetto" che i campioni del mondo abbiano quest'anno voluto giocare ancora più a lungo a carte coperte: un rischio non da poco, considerando che i tre giorni di test dello scorso weekend erano gli unici prima del via ufficiale al Campionato del Mondo. Ma un rischio che magari un team in possesso di un vantaggio sulla concorrenza può correre.  Soprattutto all'inizio di una stagione da affrontare con una monoposto direttamente derivata da quella - dominante! - schierata nella stagione precedente. Anche se questo non significa per forza che Stoccarda abbia messo in pista la propria eventuale "arma segreta" nel filming day, memore del precedente 2020, quando il rivoluzionario DAS (Dual Axis Steering) era stato mostrato a tutti già al primo dei sei (!) giorni totali di test a Barcellona (il doppio di quest'anno, divisi in due sessioni da tre ciascuno). Con il risultato di vedersi bocciare dalla FIA (a partire da quest'anno) il sistema che consente di modificare in marcia la convergenza delle ruote anteriori, spostando in avanti o indietro il piantone dello sterzo per variare gli angoli della convergenza sui rettilinei e nelle curve. 

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