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FORMULA 1

Canone inverso: Ferrari e Ducati, un 2022 da passaggio di consegne in piena estate

La Scuderia di Maranello è chiamata ad un rush finale in stile... premier class 

di Stefano Gatti
24 Apr 2023 - 17:29
 © Getty Images

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L'apoteosi (o almeno la sua premessa) sarebbe stata una missione rossa sulla rotta intercontinentale (e iridata) Valencia-San Paolo del Brasile ma così non è ed oltretutto  qualche mese fa - diciamo otto - la direzione del viaggio sarebbe stata opposta. Perché la scorsa primavera il trend di rendimento era nettamente favorevole alla Ferrari, rispetto alle chances della Ducati. L'ago della doppia sfida Rosso Vs. Blu puntava deciso sulla Scuderia di Maranello nel confronto a quattro ruote con la Red Bull, mentre il ticket Bagnaia-Ducati pagava dazio ad uno scatto al semaforo ben più pronto da parte del binomio Quartararo-Yamaha. Non sarebbe stato così a lungo, anzi sarebbe cambiato tutto in tempi tutto sommato rapidi, alle porte dell'estate.

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Il passaggio di consegne - prima sussurrato, poi urlato - si è consumato a partire dal solstizio d'estate: alla vittoria-chiave di Bagnaia ad Assen (atto iniziale di un clamoroso poker), Sainz aveva replicato a stretto giro di pista (storica) a Silverstone con la sua prima affermazione nel Mondiale di Formula Uno. Un successo che metteva fine ad una serie positiva e vincente di sei gare da parte della concorrenza Red Bull. Un rilancio in pieno stile dopo la partenza a razzo delle Rosse e di Leclerc in particolare. Niente di tutto questo, perché mentre la candidatura ducatista impennava con decisione, quella della Scuderia imboccava inesorabilmente il viale del tramonto. Di fatto, un passaggio di consegne bello e buono (ma dipende dai punti di vista) ... tra la Via Emilia e il West, con il testimone raccolto da Borgo Panigale e portato di gran carriera allo sbocco finale iridato valenciano. La F1-75 di Maranello avrebbe tagliato per prima il traguardo (di nuovo con Charles al volante) sui saliscendi di Spielberg (solo sette giorni dopo il successo di Sainz in Inghilterra) e poi più nulla o quasi: qualche piazzamento sul secondo e sul terzo gradino del podio ma quello più alto occupato in pianta stabile da Max Verstappen e - a carattere di episodio isolato, come in primavera - da Sergio Perez. 

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Detto dell'assenza (in qualche modo inattesa) di tempestivi complimenti ferraristi ai plurivittoriosi "vicini" (oltre a quello Piloti, Ducati ha vinto anche il titolo Costruttori e quello Team con la squadra factory Lenovo), le Rosse di Maranello vanno alla caccia degli ultimi premi di consolazione a disposizione nelle due ultime tappe del Mondiale: domenica 13 novembre ad Interlagos e sette giorni dopo nel gran finale in "tuta da sera", sotto i riflettori di Yas Marina (Abu Dhabi). La difesa del secondo posto tra i Costruttori è missione non del tutto priva di rischi: quaranta punti (487 a 447) dividono Ferrari e Mercedes e (ai 52 punti in palio nel complesso per vittoria e punto bonus del giro veloce) vanno aggiunti gli otto che spettano al vincitore del terzo ed ultimo episodio della miniserie Sprint Race dopo quelli di Imola e Spielberg.  

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