FORMULA 1

Baku Dangerous: un weekend come un film. Podio inedito per un GP movimentato e irripetibile

Gli episodi più clamorosi della sesta tappa del Mondiale hanno regalato un po' di visibilità a protagonisti che di solito... non lo sono!

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Anche i ricchi piangono... Anzi, anche i big sbagliano. Tra errori ed incidenti, in prova e soprattutto in gara , il Gran Premio dell'Azerbaijan ha tradito un buon numero di primattori della stagione Hamilton e Verstappen, ma anche i ferraristi Leclerc e Sainz, determinando un podio finale inedito e difficilmente ripetibile a breve (anche se i diretti interessati saranno di diversa opinione). In realtà l'ultimo caso di GP un po' pazzo non è così lontano nel tempo: il 91esimo Gran Premio d'Italia, "partorito"... nove mesi (e due giorni) fa dall'Autodromo Nazionale di Monza: a noi piace chiamarlo ancora così!

Lo scorso 6 settembre furono nell'ordine (d'arrivo) Pierre Gasly, Carlos Sainz e Lance Stroll i più lesti - nel vero senso della parola - ad approfittare del passaggio a vuoto dei big per mettere i piedi sul prestigioso podio rotante monzese. Power unit ko per Verstappen, penalizzazione per Lewis Hamilton (rientrato ai box a corsia chiusa) nelle convulse fasi seguite al pesante botto di Leclerc all'uscita della Parabolica. Un GP diventato da lì in avanti la classica "anybody's race" dal pronostico inaspettatamente aperto appunto dai guai dei favoriti.

Domenica scorsa a Baku Gasly ha ribadito di essere uno specialista del "genere", facendosi ancora una volta trovare al classico "posto giusto nel momento giusto", anche se la performance non è stata altrettanto brillante, visto che questa volta il francese ha dovuto accontentarsi del gradino più alto del podio. Spariti invece i suoi compagni d'avventura di monza: il ferrarista Sainz (allora "inconsolabile" secondo su McLaren), promosso appunto alla categoria "big", ha seguito il destino dei suoi pari grado (più o meno), sbagliando in gara come aveva già fatto nella fase calda delle qualifiche. Il canadese di Aston Martin (che allora si chiamava Racing Point ed era dipinta di rosa) si è invece questa volta incaricato di rivestire il ruolo - pericoloso, vista l'entità del guaio - di eccezione che conferma la regola, in quanto ancora lontano dalla qualifica di primattore. Ko in prova prima che (incolpevolmente) in gara, Lance manda giù il boccone amato ed assiste dai box alla straordinaria performance di un ispiratissimo Sebastian Vettel che interrompe il suo digiuno da podio e sfiora la vittoria, dopo che Verstappen ha preso a calci la posteriore sinistra disintegrata della sua RB16B ed Hamilton alla ripartenza ha incredibilmente pasticciato con il dashbord sul volante della sua W12, finendo per premere il "magic button" (magico??? Maledetto, più che altro) del ripartitore di frenata. In pratica un "prego si accomodi" per Sergio Perez che tutti noi (ammettiamolo) avevamo già visto "impallinato" dal Re Nero da qualche parte lungo uno dei due giri dello sprint finale azero.

 

A proposito, "a zero", nel senso del... pareggio a reti inviolate, finisce per fortuna di Verstappen la sesta puntata della sfida per il titolo tra l'olandese ed il sette volte campione del mondo e - statene pur certi - sul ponte di comando Red Bull sono più sollevati dall'errore di Hamilton che felici del successo del messicano. Anche se il secondo successo in carriera di Checo permette ai Tori di lasciare Baku con un confortante parziale di venticinque a zero nel Mondiale Costruttori, visto che Valtteri Bottas, sul quale non infieriamo (povera stella, come direbbe l'amico Giorgio Terruzzi) ha ancora una volta indegnamente fallito. Come peraltro era successo nove mesi (e due giorni) fa a Monza, con Lewis a rimontare dalle retrovie.

Guadando avanti però - ai prossimi GP ed alle piste che li ospiteranno - viene difficile pensare che il "liberi tutti" si ripeta tanto presto. Certo, tutto è possibile: basti pensare appunto a Monza 2020 ed in fondo anche al recente GP di Montecarlo dal risultato piuttosto convenzionale, con il successo di Verstappen davanti a Sainz ed a Norris. Gli eccessi di Baku però sono difficilmente replicabili: sarà meglio che Perez, Vettel e Gasly se ne facciano una ragione...

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