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Dati

Il mercato dell’auto resta fermo: il futuro è ancora incerto

Novembre 2025 fotografa un mercato immobile, sospeso tra incentivi temporanei e scelte politiche rinviate. Le immatricolazioni restano inchiodate ai livelli dello scorso anno, mentre la crescita delle elettriche pure è sostenuta soprattutto dagli aiuti statali e rischia di esaurirsi rapidamente

di Redazione Drive Up
03 Dic 2025 - 12:03
 © Unrae

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Il mercato dell’auto italiano chiude novembre 2025 senza scosse apparenti, ma con segnali evidenti di fragilità strutturale. Le immatricolazioni si fermano a poco più di 124 mila unità, un dato in linea con quello dello stesso mese del 2024 che conferma una lunga fase di stagnazione. Nel complesso, il bilancio da inizio anno resta negativo e il confronto con il periodo pre-pandemia è impietoso.

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Su le elettriche
La nota più evidente del mese arriva dal mondo dell’elettrico. Le auto a batteria raggiungono una quota di mercato a due cifre, ma non per effetto di un cambiamento spontaneo nei gusti degli automobilisti. A trainare le immatricolazioni sono soprattutto gli incentivi statali, che hanno generato una corsa alle prenotazioni e un rapido assorbimento dei fondi disponibili. Una spinta importante, ma temporanea, che rischia di ridimensionarsi drasticamente una volta esauriti i bonus, lasciando il mercato esattamente dov’era prima.

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Le ibride valgono il mercato
Il vero pilastro del sistema restano le ibride, che continuano a rappresentare la quota più consistente delle vendite. Le versioni plug-in crescono, mentre benzina e diesel proseguono il loro declino. È la fotografia di una transizione che avanza più per necessità che per convinzione, con automobilisti sempre più prudenti davanti a prezzi elevati, infrastrutture ancora disomogenee e una normativa in continuo cambiamento.
Bruxelles latita
Lo sguardo è ora puntato su Bruxelles. A dicembre era attesa una proposta europea che avrebbe dovuto affrontare temi cruciali come le emissioni, la regolamentazione delle batterie, la semplificazione normativa e l’elettrificazione delle flotte. Non si tratta solo di scelte ambientali, ma industriali: in gioco c’è la competitività dell’automotive europeo e la sua capacità di reggere l’urto della concorrenza globale. Eppure, l'UE ha rimandato - di nuovo - la decisione e una proposta di revisione adesso è previsto tra qualche settimana. Forse a inizio 2026. Non si spiega come il massimo organo Continentale non sappia ponderare le sue decisioni su una materia così sensibile.