È il giorno dell'ultimo saluto al grande tennista azzurro scomparso l'1 dicembre a 92 anni
di RedazioneA Roma è il giorno dell'ultimo saluto a Nicola Pietrangeli. Il feretro del grande tennista azzurro scomparso a 92 anni lo scorso 1 dicembre è arrivato poco prima delle 9 sul campo del Foro Italico dedicato a lui secondo quelli che erano i suoi desideri. Dalle 9 la camera ardente che fino alle 12 resterà aperta al pubblico. Poi alle 15 i funerali nella chiesa della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio.
Ad attenderlo il trofeo della Coppa Davis che Pietrangeli ha vinto da capitano nel 1976, dei fiori bianco azzurri, un maxi schermo installato con le sue immagini e le note di Charles Aznavour. "Tutto come voleva lui - dice commosso il figlio Marco - Il posto e le musiche sono quelle". Poi ancora: "Sì è commosso per l'ultima Davis vinta, per lui indossare la maglia azzurra era importante". Mentre sulle condoglianze in forma privata di Sinner dice di "non aver guardato". Tra i primi a dare l'ultimo saluto a Pietrangeli c'è il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio. "Va via la storia e le storie come le sue non muoiono mai - le parole del n.1 dello sport italiano -. Ci ha lasciato un messaggio del quale tutti dovremmo renderci conto".
Petrucci: "Doveroso intitolargli campo del Foro Italico"
"Questo stadio si doveva intitolare a lui, l'ho fatto volentieri". Lo ha detto Gianni Petrucci, oggi presidente Fip, presente alla camera ardente di Pietrangeli e che da n.1 del Coni fece intitolare il campo del Foro Italico all'ex campione di tennis. Per Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma, Pietrangeli "era un'icona di stile" e "anche le sue critiche dimostrano l'intelligenza della persona che resterà eterna". Uno dei figli di Pietrangeli, Filippo, invece, lo definisce "il nonno del tennis di oggi", mentre non entra nel merito delle condoglianze di Sinner effettuate in forma privata perché "ognuno fa quello che sente". Tantissime poi le corone mandate, da quella della federazione tennis e padel a quella di Sport e Salute, fino allo stendardo della Lazio calcio. Davanti al feretro anche due racchette una di quando vinceva e l'altra con cui ha partecipato a Tennis&Friends.
Il figlio Marco: "Stupito da tanto affetto"
"Sono piacevolmente stupito dall'affetto di tutta l'Italia... scusatemi, ma è dura": lo ha detto con le lacrime agli occhi Marco Pietrangeli ricordando il padre Nicola alla camera ardente allestita sul campo che porta il suo nome al Foro Italico. Lo ha fatto mentre risuonavano le note di 'Hier Encore' Charles Aznavour, la musica che lo stesso Pietrangeli aveva chiesto per il suo ultimo saluto: "Questa è la sua musica, richiesta appositamente. Spero che mettano quando esce 'My Way'". Nel ricordarlo, Marco ha tracciato il ritratto privato di un uomo "scanzonato, ironico, dissacrante, come dite voi... ma era lui", capace di confrontarsi con chiunque. E poi la Coppa Davis, la sua ossessione sportiva: "Se non fosse stato così attaccato alla Coppa Davis magari avrebbe pure guadagnato qualche cosina in più... però lui era malato di questa cosa. Per lui la maglia azzurra era tutto. Indossarla era importantissimo".
Buonfiglio: "Storie come la sua non muoiono, vanno avanti"
"Se ne va la storia. Ho avuto il piacere di conoscerlo da vicino, chiacchierarci tante volte, le sue erano parole piene di esperienza e di ironia, è sempre stato disponibile, ti metteva a tuo agio, non facendo mai pesare quello che ha fatto". Così il presidente del Coni Luciano Buonfiglio, alla camera ardente di Nicola Pietrangeli al Foro Italico di Roma. "É una storia, e le storie come la sua non muoiono, vanno avanti" ha aggiunto. Commentando le parole del figlio di Pietrangeli, Filippo, sul fatto che per il padre la maglia azzurra fosse tutto, Buonfiglio ha dichiarato: "Quando raggiungi la maglia azzurra per molti sportivi raggiungi tutto, ti senti immortale, vuol dire che hai superato qualche limite, con capacità, passione e fortuna, lui ha avuto una vita piena, una bella famiglia e il mondo dello sport è qui a salutare una grandissima persona e un grande amico".