Il Presidente USA considera "orribili" i precedenti limiti e riporta l’auto americana su un terreno più “industriale” che ideologico. Le Case festeggiano, gli ambientalisti protestano, Wall Street osserva.
di Redazione Drive Up© Getty Images
Donald Trump firma, Detroit applaude. Con un colpo di penna, il presidente statunitense ha ridimensionato gli obiettivi sulle emissioni imposti dalla precedente amministrazione, allentando i requisiti sull’efficienza dei veicoli e restituendo alle Case automobilistiche una libertà che — a loro giudizio — Biden aveva drasticamente limitato con regole troppo ambiziose e poco realistiche.
Ford e Stellantis
L’entusiasmo dei costruttori non si è fatto attendere. "È una vittoria del buon senso", ha dichiarato l’amministratore delegato di Ford, sottolineando la necessità di allineare gli obiettivi ambientali alla domanda reale del mercato. Ancora più esplicito Antonio Filosa, ceo di Stellantis, presente alla Casa Bianca per l’annuncio ufficiale: "È il giorno in cui le regole si riconciliano con la realtà". Parole che pesano come un endorsement politico.
Tanti investimenti
Non solo retorica. Stellantis ha annunciato investimenti per 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, segnale che la deregolamentazione è considerata una leva per rilanciare produzione, occupazione e competitività nazionale. Gli standard di consumo ed emissioni tornano su livelli meno stringenti rispetto al percorso tracciato da Biden, che puntava a una rapida elettrificazione del parco circolante.