I club vorrebbero un "regime di protezione" che consentirebbe loro di tutelarsi in caso di apertura di procedimenti e l'Amministrazione ha avanzato una proposta che le società non hanno ancora accettato formalmente
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Dalle oltre 150 pagine della delibera per la vendita di San Siro approvata dalla giunta del Comune di Milano spunta un dettaglio rimasto finora a margine del dibattito e che ora sta facendo molto discutere. Nel corso degli incontri con l'Amministrazione, Inter e Milan hanno chiesto infatti di inserire una sorta di "scudo penale" per proteggere i club in caso di eventuali procedimenti.
A comunicare la questione agli uffici competenti è stato l'avvocato Alberto Toffoletto, consulente del Comune per la vendita del Meazza. Secondo quanto riporta Repubblica, si tratterebbe di una clausola che "che, anche qualora l'eventuale processo penale poi si rivelasse infondato, potrebbe avere l'effetto di bloccare lavori o impattare negativamente sulla bancabilità dell'operazione".
Nel dettaglio, il Comune ha formulato una proposta che da un lato prevede "l'obbligo per le parti di incontrarsi e cercare di salvaguardare l'efficacia del contratto o trovare una risoluzione consensuale del progetto" e, se dovesse aprirsi un procedimento penale nei primi 9 mesi dalla stipula del contratto di vendita, dall'altro lato riconosce "a ciascuna parte un diritto di recesso con restituzione della GFU a fronte del solo rimborso del corrispettivo pagato". In tal caso, "resta ferma l'indennità per l'utilizzo dello Stadio Meazza e la locazione dello stesso per i successivi cinque anni".
Avanzata per conto del Comune di Milano e inserita all'interno della delibera approvata dalla giunta, al momento la proposta relativa allo "scudo penale" non è stata ancora formalmente accettata da Inter e Milan. E dunque, in attesa del voto finale del Consiglio comunale di Milano entro il prossimo 30 settembre, la questione rimane ancora aperta.