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Di Vaio: "Esaltazione in città, ma Bologna non è da scudetto"

10 Nov 2025 - 12:04
 © Getty Images

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"Arriviamo da un momento molto positivo, tra le due soste abbiamo fatto tanti risultati utili consecutivi, conditi dalla grande prestazione di ieri contro i campioni d'Italia. C'è esaltazione in città, ma sappiamo che il cammino è lungo. Siamo contenti del lavoro del gruppo, del mister e di tutto il suo staff. Speriamo di continuare così'". Così Marco Di Vaio, direttore sportivo del Bologna, ospite di 'Radio Anch'io Sport' su Rai Radio 1, sulla netta vittoria della squadra di Italiano sul Napoli campione d'Italia. Sogno Scudetto? "Non possiamo definirci una squadra che può lottare per quel tipo di traguardo, almeno in questo momento della stagione. Non è scaramanzia, è realismo - dice Di Vaio - Stiamo lottando con un gruppo di squadre molto attrezzate, abituate a stare in alto. Noi siamo lì, con la nostra filosofia e con il modo di giocare che ci ha dato il nostro allenatore. Siamo contenti di stare lassù e speriamo di ritrovarci sempre in questa posizione anche alla fine dell'anno ed entrare in Europa. Non sarà semplice ma ci crediamo".

Sull'esordio in porta di Massimo Pessina, Di Vaio osserva: "È da tanto tempo che sta qua, da 4-5 anni: è cresciuto con noi, è sempre stato nelle nazionali giovanili e l'anno scorso ha fatto un campionato da protagonista sotto età in Primavera. Quest'estate abbiamo deciso di tenerlo come terzo portiere e gli abbiamo dato fiducia. Ha dimostrato personalità e ha grandi margini di miglioramento. Sapevamo che allenarsi coi grandi gli avrebbe fatto bene. Poi in due giorni abbiamo perso i due nostri portieri, una cosa veramente rara, e lui si è fatto trovare pronto. Mentalemnte sta lavorando bene, è un ragazzo serio, con grandi margini di crescita. C'era tutto lo stadio che spingeva: è stato molto emozionante. Dopo un inizio titubante, si è fatto forza e ha mostrato le sue qualità: è stato bravissimo". I tanti cambi di Italiano: "Questa è una costante di mister Italiano. Lui ci ha portato questa mentalità, quando è arrivato da Firenze dove ha giocato al conference per due anni di fila. Ci ha fatto capire quanto sia importante costruire un gruppo lungo e solido. Da quando è arrivato non ha mai schierato una formazione uguale all'altra in due partite consecutive. C'è prima il Bologna e poi ogni singolo".